Primarie, allarme M5S: non si trovano sfidanti

Lunedì 18 Settembre 2017
ROMA - Il doppio ruolo di candidato premier e capo politico in ballo nella votazione online che si aprirà tra pochissimo ha decisamente sparigliato le carte. Beppe Grillo in queste quarantotto ore è stato inondato di telefonate preoccupate: «Perché quella frase secca sul blog, Beppe? Il capo politico sei tu, questa decisione va al di là di tutte le legislature possibili e immaginabili».
Lui ha ascoltato tutti con molta pazienza e ha detto che si è aperta una riflessione. Chi lo sente abitualmente non ha il minimo dubbio che Grillo rimarrà punto di riferimento del Movimento ma è cosciente che servono delle evoluzioni burocratiche, anche solo per non far arrivare a Sant'Ilario tutte le beghe giudiziarie tra ricorsi e citazioni. Perciò nel mirino in queste ore è finito lo staff comunicazione che ha scritto quel post in cui oltre alle regole studiate dai Grillo e Casaleggio, compare en passant la delega aurea al candidato premier che assumerebbe anche la funzione di capo della forza politica. Sarebbe cioè il depositario del simbolo e del programma del M5S, e quindi in poche parole, custode della linea politica.
Oggi Grillo che nel frattempo è arrivato a Roma, potrebbe già sciogliere questo dubbio. «Ma potrebbe benissimo non farlo, siamo in attesa» confida un portavoce.
Oggi a mezzogiorno tra l'altro si chiudono i termini per presentare le candidature. Anche se il singolare dovrebbe prevalere: al momento solo Luigi Di Maio ha ufficializzato la sua corsa. E però persino i suoi sono delusi dal fatto che non ci siano sfidanti. «Ma come, questo è il momento più adatto per mettersi a disposizione e giocare una partita a viso aperto... Chi critica dovrebbe poi dare forma alla sua proposta politica».
E invece nulla. Lo sciopero dei candidati è la nuova forma di dissenso manifestata dai parlamentari. Tra tutti Roberto Fico, considerato il leader dei duri e puri che in queste ore si è chiuso in un silenzio dal sapore fin troppo rinunciatario. «Candidarsi vuol dire anche aspirare al ruolo di capo politico ed essere in palese conflitto di interesse» fa notare un deputato coi nervi tesissimi. A essere tentati rimangono il senatore Nicola Morra, la sua collega Barbara Lezzi e pure il deputato Carlo Sibilia che ieri sui social ha fatto capire di averci fatto più di un pensierino ma alla fine ha augurato il suo «in bocca al lupo» a chi correrà alle primarie.
Stefania Piras
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