Per iscrivere i figli i genitori dovranno avere il certificato in regola

Venerdì 18 Agosto 2017
Niente accesso all'asilo nido e alla scuola materna per i bambini non vaccinati, nemmeno se i genitori pagano la multa. Il diritto all'istruzione è invece garantito a partire dalle elementari, anche per gli studenti non sottoposti a immunizzazione. Chi vuole che il proprio figlio sia esonerato, deve obbligatoriamente presentare un certificato firmato dal pediatra che attesti il pericolo dall'immunizzazione al pediatra. Le circolati diramate tra il 14 e il 16 agosto dal ministero della Salute e dal Miur alle scuole e alla Asl chiariscono i punti della legge che estende a 10 le vaccinazioni obbligatorie e gratuite per gli alunni di età compresa tra zero e sedici anni. Le speranze dei genitori no vax s'infrangono di fronte ai veti messi nero su bianco: «La sanzione estingue l'obbligo della vaccinazione - si legge in una delle circolari - ma non permette comunque la frequenza, da parte del minore, dei servizi educativi dell'infanzia, sia pubblici sia privati, non solo per l'anno di accertamento dell'inadempimento, ma anche per quelli successivi, salvo che il genitore non provveda all'adempimento dell'obbligo vaccinale». L'obbligo in questione vale anche per i richiami vaccinali. In Asl, attraverso il Dipartimento prevenzione, avrà un ruolo fondamentale. Una volta accertato la mancata effettuazione dell'immunizzazione, dovrà avviare una procedura, stabilita a livello locale, per il recupero della vaccinazione. Una volta accertato che un minore di età compresa tra zero e sedici anni non sia stato sottoposto alle vaccinazioni convoca i genitori e rivolge loro un invito scritto. In caso di mancata risposta, scatta una seconda convocazione via raccomandata, per un colloquio informativo. Se i parenti decidono di non presentarsi all'incontro o scelgano di non procedere con l'immunizzazione, parte la contestazione formale, seguita dalla sanzione.
Nella circolare si legge che «è applicata una sola sanzione, a prescindere dal numero di vaccinazioni omesse», che potrà essere maggiorata a seconda delle violazioni e non sarà comminata nuovamente all'inizio di ogni anno scolastico.
Per quanto riguarda la presentazione della documentazione necessaria per l'iscrizione ai servizi educativi per l'infanzia, almeno per quest'anno ci sarà un periodo di transizione. I genitori che hanno già vaccinato i propri figli dovranno portare il certificato a scuola. Entro il 10 settembre la documentazione va portata a nidi e materne, mentre il 31 ottobre è il termine per le altre scuole. Per chi opterà per l'autocertificazione c'è tempo poi fino al 10 marzo per portare i documenti ufficiali. Quando la riforma sarà a regime, Asl e istituti comunicheranno invece in modo autonomo, scambiandosi informazioni. Per il recupero delle immunizzazioni sarà necessario portare la prenotazione alla Asl. Per quanto riguarda l'accesso alle scuole dell'obbligo, invece, «la presentazione della documentazione non costituisce requisito di accesso alla scuola o agli esami». I dirigenti scolastici dovranno però comunicare alla Asl le classi nelle quali siano presenti più di due alunni non vaccinati, per consentire il monitoraggio della situazione.
Il decreto legge prevede anche l'istituzione, presso il ministero della Salute, dell'anagrafe nazionale dei vaccini. Previsto per l'anno scolastico alle porte una serie di iniziative di formazione del personale docente e di educazione delle alunne e degli alunni sui temi della prevenzione sanitaria.
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