Non sa ancora che sono tutti morti

Venerdì 15 Settembre 2017
Non sa ancora che sono tutti morti
POZZUOLI (NAPOLI) - Alessio, il bimbo di 7 anni di Meolo sopravvissuto alla tragedia avvenuta martedì scorso alla Solfatara di Pozzuoli, dove hanno perso la vita il padre, la madre e il fratellino di 11 anni, è stato ascoltato dagli inquirenti che indagano per accertare eventuali responsabilità. Il bimbo, sentito una prima volta dal pm nelle ore immediatamente successive alla morte dei familiari, è stato riascoltato con l'assistenza di uno psicologo. Alessio non conosce ancora la verità. Prima di ripartire con gli zii e la nonna, uno dei parenti si assumerà il difficile compito di parlargli. In questi due giorni il piccolo è stato seguito dagli assistenti sociali del Comune di Pozzuoli e da due psicologi, ai quali ha chiesto spesso notizie dei genitori e del fratello, vuole incontrarli. Ieri mattina si sono svolti nuovi sopralluoghi nel cratere: si sta cercando di verificare la posizione esatta del crepaccio dove sono caduti i tre componenti la famiglia Carrer, la messa in sicurezza dell'area e le indicazioni di pericolo presenti in zona. Si va completando anche la raccolta delle testimonianze: le prime furono acquisite dalla polizia sul luogo del disastro; ora vengono ascoltate altri testimoni a conoscenza delle modalità con cui si svolgeva l'attività all'interno del vulcano che possano fornire ulteriori indicazioni. La famiglia Carrer viene assistita da un legale di fiducia.
L'inchiesta è stata affidata dal procuratore di Napoli Giovanni Melillo ai magistrati della sesta sezione, specializzata in indagini su incidenti sul lavoro, coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Lucantonio. Titolari del fascicolo, aperto per l'ipotesi di omicidio colposo plurimo, i sostituti Giuliana Giuliano e Anna Frasca. Gli inquirenti, che hanno acquisito documenti presso la struttura, intendono accertare l'eventuale violazione delle norme di sicurezza a tutela dei lavoratori e dei visitatori del sito e stanno verificando se vi fossero indicazioni sulle zone a rischio del sito. I pm nomineranno alcuni consulenti tecnici, tra cui un geologo e il medico legale che dovrà eseguire le autopiste. Solo all'atto del conferimento dell'incarico potrebbero essere emessi avvisi di garanzia, come atto dovuto, nei confronti di indagati. Il conferimento degli incarichi non è ancora avvenuto in quanto si attende che il Tribunale per i minori del comune di residenza delle vittime (Venezia) nomini un tutore del bambino sopravvissuto al quale notificare l'avviso come persona offesa.
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