«Mio figlio autistico fuori da 3 scuole»

Martedì 21 Marzo 2017
LANCIANO - Un bimbo autistico di dieci anni di Lanciano è stato rifiutato da tre scuole medie per l'iscrizione al prossimo anno scolastico: a denunciare la vicenda la mamma del ragazzino che si è rivolta al sindaco, Mario Pupillo, segnalando l'accaduto anche alla polizia. Sul caso si è attivato il ministero dell'Istruzione, provvedendo agli opportuni accertamenti tramite l'Ufficio Scolastico regionale, per far sì che sia «al più presto trovata una soluzione perché tutte le studentesse e gli studenti, a maggior ragione se in situazione di difficoltà, hanno diritto a frequentare serenamente la scuola dell'obbligo».
In Sicilia, invece, è toccato a Eleonora, 18 anni, disabile, non riuscire ad andare più a scuola. La storia l'ha raccontata il padre della ragazza costretta a casa da 4 mesi perchè nell'istituto superiore Ugo Mursia di Carini, che lei ha frequentato fino a Natale, è stato interrotto il servizio di assistenza igienico-personale. In pratica non c'è chi possa accompagnare Eleonora, che è su una sedia a rotelle, in bagno o la aiuti a mangiare durante la ricreazione.
Per il bambino di Lanciano «domani - ha spiegato il sindaco Pupillo - ci sarà un incontro in Comune con la mamma e l'assessore comunale alla pubblica istruzione, Giacinto Verna, per favorire un esito positivo della vicenda». «Abbiamo esteso l'invito anche ai dirigenti scolastici degli istituti coinvolti - ha aggiunto il sindaco - affinché vengano chiariti i contorni della vicenda raccontati dalla mamma del bambino, che mi ha informato della questione direttamente. Auspichiamo una rapida soluzione della vicenda - ha concluso Pupillo - nell'unico e preminente interesse del bambino e del suo diritto allo studio». Secondo il racconto della madre del ragazzo tre delle quattro scuole medie lancianesi avrebbero rifiutato l'iscrizione del figlio, la più piccola perché non era in grado di prenderlo in carico, mentre le due più grandi si sarebbero giustificate con il fatto che avevano troppi alunni diversamente abili iscritti nelle prime classi e che non potevano prenderne altri, anche per rispettare i criteri dettati dai decreti ministeriali.
Per Claudia Pratelli, responsabile scuola di Sinistra Italiana «la verità è che in Italia sul terreno dell'integrazione abbiamo fatto giganteschi passi indietro. Si sono ridotte le risorse finanziarie e diminuite le ore di sostegno, rendendo così più difficile l'integrazione del bambino nella classe».
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