VENEZIA - (da.sca.) Certo, la collocazione non è delle più felici. Perché mettere un cartello che recita Più romantica di Venezia nelle toilette di un aeroporto, qualche dubbio lo fa venire. E il veneziano di passaggio qualche domanda se la fa. O, quantomeno, scatta una foto e la posta in Facebook, dove i commenti non mancano mai.
Così ha fatto Maria Laura Faccini, presidente dell'Istituto Santa Maria della Pietà, in transito a Liegi, città belga che evidentemente ha impostato quella che si chiama campagna pubblicitaria comparativa, vale a dire un gioco di sponda con altre città più famose. Funziona nel marketing, i belgi sperano funzioni anche nel turismo. Certo, pensare che tra wc e sciacquoni uno possa sentirsi cullare dal romanticismo più che tra una calle e un canale, non getta buona luce su Venezia, faticosamente alle prese con una risalita nella speciale classifica mondiale del decoro. Chiaramente il cartello in questione non paragona Venezia alla toilette aeroportuale, ma alla città di Liegi, sul cui romanticismo si può anche essere d'accordo. Resta la collocazione, certo infelice.
Tant'è che un altro veneziano viaggiatore, Claudio Scarpa (direttore dell'Associazione veneziana albergatori), nel suo commento al post non manca di osservare, con delicata ironia british, come del resto quel manifesto si trovi nello stesso Paese dove uno dei simboli è il celebre Manneken Pis, il putto in bronzo che fa la pipì nel centro di Bruxelles. Insomma: chi la fa, l'aspetti.
© riproduzione riservata
Così ha fatto Maria Laura Faccini, presidente dell'Istituto Santa Maria della Pietà, in transito a Liegi, città belga che evidentemente ha impostato quella che si chiama campagna pubblicitaria comparativa, vale a dire un gioco di sponda con altre città più famose. Funziona nel marketing, i belgi sperano funzioni anche nel turismo. Certo, pensare che tra wc e sciacquoni uno possa sentirsi cullare dal romanticismo più che tra una calle e un canale, non getta buona luce su Venezia, faticosamente alle prese con una risalita nella speciale classifica mondiale del decoro. Chiaramente il cartello in questione non paragona Venezia alla toilette aeroportuale, ma alla città di Liegi, sul cui romanticismo si può anche essere d'accordo. Resta la collocazione, certo infelice.
Tant'è che un altro veneziano viaggiatore, Claudio Scarpa (direttore dell'Associazione veneziana albergatori), nel suo commento al post non manca di osservare, con delicata ironia british, come del resto quel manifesto si trovi nello stesso Paese dove uno dei simboli è il celebre Manneken Pis, il putto in bronzo che fa la pipì nel centro di Bruxelles. Insomma: chi la fa, l'aspetti.
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