L'INCHIESTA
ROMA Da Varese a Palermo, il terremoto giudiziario con epicentro

Martedì 26 Settembre 2017
L'INCHIESTA
ROMA Da Varese a Palermo, il terremoto giudiziario con epicentro Firenze investe all'alba gli atenei italiani: concorsi truccati, sette docenti ai domiciliari, ventidue sospensioni dall'insegnamento per dodici mesi, 59 indagati e perquisizioni della guardia di Finanza a tappeto. Nomi che contano nel diritto Tributario, a cominciare da quello di Augusto Fantozzi, ex ministro delle Finanze nel governo Dini e del Commercio con l'Estero nel primo esecutivo guidato da Romano Prodi, dal 2009 rettore dell'Università degli Studi Giustino Fortunato di Benevento. Per lui, accusato di corruzione come i suoi colleghi, il gip di Firenze si è riservato di decidere sulla sospensione richiesta dalla procura all'esito dell'interrogatorio.
Parte tutto dall'università di Firenze ma l'inchiesta riguarda docenti di tutti gli atenei, sorteggiati nelle commissioni di concorso e pronti ad applicare la regola del do ut des, che prevede una selezione di nomi a priori: ciascuno appoggia un candidato. Agli atti decine di conversazioni intercettate che lasciano pochi margini ai dubbi sulla gestione dei concorsi, il cui esito sarebbe stato stabilito anticipatamente, con il caloroso consiglio ai candidati più meritevoli di ritirarsi dalla corsa per evitare imbarazzi nella valutazione di vincitori - già designati - con curriculum meno lodevoli. Come nel caso di Jezzi Philip Laroma, ricercatore confermato da oltre una decina di anni al Dipartimento di Scienze giuridiche di Firenze che, nel 2012, presenta la domanda per partecipare al concorso per professore di seconda fascia (associato). Un anno e mezzo dopo Laroma è in procura a depositare le conversazioni che ha registrato durante i colloqui con i docenti.
LE ACCUSE
Secondo la ricostruzione del nucleo di polizia Tributaria della Guardia di finanza di Firenze, lo stesso meccanismo sarebbe stato applicato alle abilitazioni nazionali per professori associati e ordinari dal 2012 al 2015. Figli e figliastri, colleghi di studio con l'abilitazione garantita a prescindere dalle capacità didattiche e dai curricula.
GLI ARRESTATI
Tra i sette docenti ai domiciliari c'è anche Guglielmo Fransoni, 53 anni, ordinario all'università di Foggia. Laureato in giurisprudenza e in economia, è noto alle cronache per la sua collaborazione Stefano Ricucci. Era il 2005, quando venne fermato al confine con la Svizzera: insieme a un altro collaboratore dell'immobiliarista tentava di portare in Italia una valigetta piena di documenti sulle società off shore di Ricucci.
Alessandro Giovannini, laureato all'università di Pisa, è ordinario di diritto Tributario all'università di Siena, autore di monografie, saggi, voci enciclopediche. Ha ricevuto incarichi da parte di ministeri, siede nei consigli di amministrazione di aziende di primo piano. Giuseppe Maria Cipolla, ordinario a Cassino, vanta nel curriculum la partecipazione alla commissione esaminatrice del concorso per 162 posti di dirigente del ministero delle Finanze e alle commissioni di esami del Ministero della Giustizia per l'abilitazione all'esercizio della professione di dottore commercialista e di avvocato. Fabrizio Amatucci è ordinario di Diritto tributario presso la Seconda università di Napoli - dove è stato direttore del dipartimento di Scienze giuridiche - e incaricato di Diritto finanziario alla Federico II. Alberto Di Pietro, anche lui campano, è ordinario all'Alma Mater Studiorum di Bologna e docente nel Master in Diritto tributario dell'università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Ordinario a Sassari e supplente all'Università di Roma Tor Vergata, Valerio Ficari è autore di numerose monografie. Ai domiciliari c'è anche Giuseppe Zizzo, avvocato tributarista con studio a Milano in zona Conciliazione e professore ordinario di Diritto tributario all'Università Liuc di Castellanza (Varese). Per il magistrato, i docenti potrebbero «reiterare» il reato. Per questo motivo è necessaria una misura cautelare. Tra gli indagati, Giovanni Eugenio Marongiu, ex sottosegretario del primo governo Prodi, e il professore palermitano, Andrea Parlato, uno dei massimi esperti di diritto tributario.
Valentina Errante
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