Italiana uccisa, arrestato il giardiniere

Mercoledì 26 Luglio 2017
ROMA - La svolta nelle indagini già ieri mattina. La polizia di Mombasa ha disposto il fermo del custode della villa di Kikambala, l'oasi di fronte all'Oceano Indiano in cui alle sei di domenica mattina si è scatenato l'inferno. Luigi Scassellati, dall'ospedale, ha indirizzato lì i suoi sospetti, convinto che quell'uomo c'entri in qualche modo con l'assalto al cottage in cui ha perso la vita la moglie 71enne, Maria Laura. E anche il figlio Stefano, poco prima della partenza per il Kenya, qualche interrogativo l'aveva sollevato.
La procura di Roma ha subito aperto un'inchiesta. Il pm Sergio Colaiocco procede per omicidio, lesioni e rapina ed è in stretto contatto con la Farnesina: già lunedì ha disposto una rogatoria internazionale per eseguire accertamenti nel paese del Centro Africa. E proprio ieri Scassellati, 72 anni, è stato ascoltato dalla polizia locale. Dal primo momento si è pensato al furto, forse alla ricerca di soldi, considerato il fatto che la casa è stata messa a soqquadro. «Luigi dice che non sarebbe mai uscito di casa a quell'ora se non lo avesse chiamato qualcuno che conosceva» racconta Franco Nofori, corrispondente del sito Africa Express, che conosce direttamente la famiglia per esserne vicino di casa.
Il custode-giardiniere, quarantenne, lavorava per i Scassellati da alcuni anni. Domenica mattina è uscito alle sei perché così faceva sempre. Anche per questo si è creato un buco di diverse ore tra l'incredibile violenza e il momento del ritrovamento dei coniugi da parte di un amico, verso mezzogiorno. Alcuni vicini avrebbero sentito una motoretta, di quelle che in zona vengono utilizzate come taxi e che portano anche tre-quattro persone, arrivare in zona di buonora e fermarsi. Erano forse i malviventi? Sarà l'indagine a chiarire la situazione. Ma soprattutto la memoria che Scassellati recupererà.
Alessandra Camilletti
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