Guida ubriaco e con il cellulare, uccide un avvocato

Domenica 13 Agosto 2017
Guida ubriaco e con il cellulare, uccide un avvocato
Non solo guidava in stato di ebbrezza, ma si era distratto per guardare il cellulare provocando un incidente stradale nel quale è morto un uomo. Per questo, con l'accusa di omicidio stradale aggravato, la Procura ha chiesto la convalida dell'arresto e la misura della custodia cautelare in carcere per un peruviano di 34 anni che a Milano, al volante di un Van, ha tamponato a velocità sostenuta una Mini Cooper d'epoca ferma al semaforo rosso uccidendo un avvocato di 31 anni.
Secondo le indagini coordinate dal pm Sara Arduini, l'automobilista ha già un precedente per guida in stato d'ebbrezza con conseguente ritiro della patente. Patente che da poco gli era stata riconsegnata.
Ieri mattina, poco prima delle 9, il recidivo - sotto i fumi dell'alcool e, come poi ha messo a verbale, distratto per essersi messo a guardare il cellulare mentre guidava ad alta velocità - si è schiantato con il suo Mercedes Vito da nove posti contro una Mini d'epoca ferma al semaforo rosso: il professionista che era a bordo ha perso la vita mentre, molto probabilmente, stava andando al lavoro.
Per Luca Andrea Latella, laurea in Bocconi, legale all'Eni-servizi come avvocato specializzato in contrattualistica, non c'è stato nulla da fare. I soccorsi si sono rivelati inutili: è morto quasi immediatamente per le gravi ferite riportate nell'urto che ha distrutto la parte posteriore dell'auto.
Il peruviano, risultato positivo all'alcol test (1.01 il tasso rilevato) è stato prima portato a Niguarda per essere medicato, poi a San Vittore. Interrogato dai vigili urbani, ha ammesso di aver bevuto e di aver avuto in mano telefonino e di averlo controllato forse, si ipotizza, in quanto avrebbe ricevuto un messaggio. Una distrazione fatale che si aggiunge al resto, tra cui l'alta velocità, a causa della quale il 34enne, ora in cella, non si sarebbe accorto della vettura ferma che avrebbe travolto senza quasi nemmeno riuscire a frenare.
Ora la parola passa al gip che dovrà interrogare il peruviano e decidere se accogliere l'istanza del pm Arduini e disporre il carcere con l'accusa di omicidio stradale aggravato.
La legge, la n. 41 del marzo 2016, prevede come pena dai 2 ai 7 anni in caso di semplice' violazione del codice della strada, mentre da 8 a 12 anni di carcere in caso di guida in stato di ebbrezza grave (con un tasso alcolemico oltre 1,5 grammi per litro) o sotto l'effetto di droghe. Rischia invece la reclusione da 5 a 10 anni l'omicida il cui tasso alcolemico superi 0,8 g/l oppure abbia causato l'incidente per condotte di particolare pericolosità.
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