Delitto Noventa, processo con sconto

Sabato 4 Febbraio 2017
Delitto Noventa, processo con sconto
Il trio in carcere da oltre un anno per il delitto di Isabella Noventa, ieri davanti al Gup, ha chiesto e ottenuto il rito abbreviato. Il motivo? In questo modo Freddy e Debora Sorgato e la tabaccaia Manuela Cacco possono ottenere lo sconto di un terzo della pena e hanno buone possibilità di evitare l'ergastolo; inoltre hanno dribblato la giuria popolare della corte d'Assise che forse sarebbe stata mediaticamente influenzata.
L'udienza si è aperta, ieri a Padova intorno alle 13, con il sostituto procuratore Giorgio Falcone che ha depositato i video delle telecamere che la sera tra il 15 e il 16 gennaio dell'anno scorso hanno immortalato, tra Noventa e Padova, gli spostamenti in macchina del terzetto. Di particolare importanza, in quattro ore di filmato, sono i 50 secondi in cui, secondo l'accusa, due videocamere di sorveglianza hanno inquadrato la Golf bianca di Debora con a bordo i due fratelli Sorgato impegnati a fare sparire il cadavere della segretaria di 55 anni di Albignasego. Il primo ad alzarsi e a rivolgersi al giudice è stato Freddy che ha dichiarato, scivolando sull'italiano, «mi avvalgo di avvalermi del rito abbreviato». Quindi è stata la volta della sorella Debora «Chiedo di avvalermi del rito abbreviato». Infine la stessa richiesta per la Cacco, assente in aula, è arrivata dal suo legale, Alessandro Menegazzo di Dolo.
Poco dopo le 14 il Gup ha fermato l'udienza per una breve pausa e Freddy, seduto al primo banco, si è girato verso Debora alle sue spalle e si è messo a piangere.
Alla ripresa del processo il magistrato ha nuovamente chiesto ai due fratelli Sorgato di farsi interrogare o di rilasciare spontanee dichiarazioni. I loro avvocati si sono dimostrati disponibili ed è possibile che alla prossima udienza, fissata per il 9 di maggio, Freddy e Debora vogliano raccontare finalmente la loro verità e confessare dove hanno occultato il cadavere di Isabella.
Alla fine dell'udienza Paolo Noventa, il fratello di Isabella, ha dichiarato: «Non sono contento che chi ha ucciso mia sorella possa usufruire del rito abbreviato, avrei preferito affrontassero la corte d'Assisse davanti alla giuria popolare. L'unica nota positiva è che il prossimo 6 giugno avrò giustizia per mia sorella». E poi ha aggiunto: «Il pubblico ministero Giorgio Falcone ha cambiato l'accusa ai tre da occultamento a soppressione di cadavere. Spero che decidano di parlare e di dire dove è finita mia sorella. Solo così possono evitare altri anni di carcere. Credo che mia sorella non sia stata gettata nel fiume Brenta, come sostiene Freddy, ma sia stata sepolta sotto terra».
Ieri in aula poi la parte civile ha chiesto nuovamente il sequestro conservativo dei beni mobili e immobili dei tre in carcere. Il gruzzolo patrimoniale più cospicuo è quello di Freddy Sorgato, che ha offerto come risarcimento danni ai parenti di Isabella la sua villa di via Sabbioni 11 a Noventa Padovana, valutata 400 mila euro da alcuni tecnici nominati dalla parte civile. Ma Freddy, il ballerino, attraverso la sua società La Maison srl è anche proprietario di cinque appartamenti tra Padova e provincia, senza dimenticare i suoi diversi conti correnti con somme importanti, fino a 95 mila euro. Molto, troppo, per un semplice ex autotrasportatore per la Q8 Quaser Srl, tanto che nel 2014 Freddy aveva dichiarato un reddito lordo di appena 28.540 euro.
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