Degustazioni in vigneto, tour su due ruote, colazioni esclusive in gazebo immersi nella natura e pocket lunch in mezzo al verde: così le colline Unesco cercano di ripartire. Decise a far superare timori e diffidenze con mascherine tecniche per lo sport, degustazioni a numero chiuso e solo su prenotazione, distanziamento sociale con pranzi e pic-nic tra i filari. «Ieri mattina abbiamo inaugurato il primo tour post Covid 19 - commenta soddisfatto Alessandro Da Re, guida cicloturistica - siamo i primi in Italia. Insieme al relais Althea di Vittorio Veneto abbiamo organizzato un giro di 4 ore che inizia da Conegliano, attraverso i castelli di San Salvatore e di Collalto, fino alla core zone Unesco, a Rolle e al Molinetto della Croda». 50 km dentro le bellezze della Marca trevigiana, per fotografare le colline del prosecco: il tour Hello Covid punta a far scoprire i segreti nel nuovo sito Unesco ai visitatori italiani. «Abbiamo sanificato biciclette e caschi, le direttive prevedono 5 clienti per una guida. E alla fine, grazie al take away, puntiamo ad un brindisi». Non solo tour in bicicletta o anelli di trekking: a farla da padrone sarà l'esperienza enogastronomica. «Il cliente ci chiede di abbinare alla suggestione naturale il piacere del palato, e noi abbiamo cercato di rispettare le direttive offrendo quello che di particolare abbiamo: il paesaggio» conferma Andrea Baccini del Duca di Dolle.
CENE ROMANTICHE
La tenuta, che domina la località di Rolle, propone degustazioni in altura abbinate a passeggiate emozionali, ma anche un minitour gastronomico in giardino. «Mascherine, gel e guanti saranno a disposizione del cliente. Stiamo attendendo le linee guida sulle sanificazioni per riaprire anche il relais. Speriamo sia verosimile dall'inizio di giugno». Sulle colline del Soligo, a Farra, dove il vigneto aumenta la pendenza anche la Candola è ai blocchi di partenza. «Gli spazi ci consentono di proporre il distanziamento come un valore aggiunto, con cene romantiche in mezzo alla natura. Noi ci mettiamo le bollicine del territorio e la sapienza veneziana della cucina di pesce» sottolinea il gestore Alberto Crisante. Passeggiate e degustazioni emozionali in vigneto sono alle porte anche alla cantina Fasol Menin di Valdobbiadene. «Già da questa settimana accoglieremo i visitatori per le passeggiate e gli assaggi in vigneto-spiega Massimo De Nardo- a cambiare soprattutto sarà la modalità: l'approfondimento avverrà molto più in vigna e decisamente meno in cantina». I grandi templi della ristorazione Unesco hanno accettato la sfida: da lunedì riparte Gigetto a Miane e Lino a Solighetto. E, sui colli di Valdobbiadene, la Trattoria alla Cima sta attrezzando per la cena lungo i filari. «Lavoreremo molto sull'esperienza in vigneto-conferma il patron Isidoro Reculi- stiamo creando delle postazioni in mezzo al filare da due a quattro persone con menù degustazione fisso portato in due soluzioni (antipasto e piatto caldo) con delivery naturale ed eco-compatibile».
MA C'È CHI RESTA CHIUSO
Il parco della Filandetta, gioiello di archeologia industriale e laboratorio di sostenibilità ha riaperto i battenti. Così lo wine shop Bortolomiol ha ripreso percorsi e degustazioni con sedute ritarate sul distanziometro e presidi di sicurezza. Pranzi e cene in veranda o nel parco da oggi nuovamente possibili con tutte le misure Anticovid a Villa Sandi, sempre in Comune di Valdobbiadene. «Abbiamo creato una nuova veranda e gazebo esterni per poter ricevere gli ospiti secondo tutte le norme di distanziamento, prevedendo spazi giusti al coperto-racconta il proprietario Giancarlo Moretti Polegato- In vigneto è bello, ma dobbiamo tenere conto anche dei rovesci estivi». Chi è invece deciso ad attendere è Cesare De Stefani dell'Osteria Senz'Oste. «I clienti ci scrivono, ma per la nostra tipologia garantire le distanze è molto complesso. Attendiamo gli sviluppi ma per il momento l'Osteria resta chiusa».
Elena Filini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA CENE ROMANTICHE
La tenuta, che domina la località di Rolle, propone degustazioni in altura abbinate a passeggiate emozionali, ma anche un minitour gastronomico in giardino. «Mascherine, gel e guanti saranno a disposizione del cliente. Stiamo attendendo le linee guida sulle sanificazioni per riaprire anche il relais. Speriamo sia verosimile dall'inizio di giugno». Sulle colline del Soligo, a Farra, dove il vigneto aumenta la pendenza anche la Candola è ai blocchi di partenza. «Gli spazi ci consentono di proporre il distanziamento come un valore aggiunto, con cene romantiche in mezzo alla natura. Noi ci mettiamo le bollicine del territorio e la sapienza veneziana della cucina di pesce» sottolinea il gestore Alberto Crisante. Passeggiate e degustazioni emozionali in vigneto sono alle porte anche alla cantina Fasol Menin di Valdobbiadene. «Già da questa settimana accoglieremo i visitatori per le passeggiate e gli assaggi in vigneto-spiega Massimo De Nardo- a cambiare soprattutto sarà la modalità: l'approfondimento avverrà molto più in vigna e decisamente meno in cantina». I grandi templi della ristorazione Unesco hanno accettato la sfida: da lunedì riparte Gigetto a Miane e Lino a Solighetto. E, sui colli di Valdobbiadene, la Trattoria alla Cima sta attrezzando per la cena lungo i filari. «Lavoreremo molto sull'esperienza in vigneto-conferma il patron Isidoro Reculi- stiamo creando delle postazioni in mezzo al filare da due a quattro persone con menù degustazione fisso portato in due soluzioni (antipasto e piatto caldo) con delivery naturale ed eco-compatibile».
MA C'È CHI RESTA CHIUSO
Il parco della Filandetta, gioiello di archeologia industriale e laboratorio di sostenibilità ha riaperto i battenti. Così lo wine shop Bortolomiol ha ripreso percorsi e degustazioni con sedute ritarate sul distanziometro e presidi di sicurezza. Pranzi e cene in veranda o nel parco da oggi nuovamente possibili con tutte le misure Anticovid a Villa Sandi, sempre in Comune di Valdobbiadene. «Abbiamo creato una nuova veranda e gazebo esterni per poter ricevere gli ospiti secondo tutte le norme di distanziamento, prevedendo spazi giusti al coperto-racconta il proprietario Giancarlo Moretti Polegato- In vigneto è bello, ma dobbiamo tenere conto anche dei rovesci estivi». Chi è invece deciso ad attendere è Cesare De Stefani dell'Osteria Senz'Oste. «I clienti ci scrivono, ma per la nostra tipologia garantire le distanze è molto complesso. Attendiamo gli sviluppi ma per il momento l'Osteria resta chiusa».
Elena Filini
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