Dalla sartoria alla rivoluzione informatica

Lunedì 23 Gennaio 2017
L'indossatore nudo che, con una automobilina da autoscontro, gira tra i viali di Pitti Uomo, a 5 sotto zero, per pubblicizzare la Maison di biancheria maschile Adam , protetto solo dagli slip. I 300, tra mocci, spazzoloni e stracci danzanti al vento su binari semoventi nel piazzale della Fortezza da Basso a memento che la moda maschile per il prossimo autunno inverno 2017-2018 si ispira ai movimenti della danza, ovvero alla libertà di sentirsi a proprio agio dentro un qualsiasi indumento, confermata da volumi più comodi raccontati anche dai jeans sartoriali di Roy Rogers (Liverano & Liverano) o da quelli in denim supermorbido di Rifle. I fasti del convivio offerto in apertura di rassegna da Brunello Cucinelli e di più le sue battute in odor di filosofia per i Dialoghi della barba nelle giornate di Pitti per parlare di concetti riferiti al modo di proporre la moda. Le undicimila rose bianche che Stefano Ricci ha distribuito a Palazzo Pitti in occasione della riapertura della mitica Sala Bianca dove mezzo secolo fa nacque la moda italiana e dove nei giorni scorsi il re del lusso targato Firenze ha presentato la sua collezione incurante del trend che sembra prendere le distanze dal genere classicheggiante per privilegiare una moda che ingloba i codici di una assoluta contemporaneità.
La contraddizione è la vera chiave di lettura per la nuova moda visto che vince la teoria dei contrasti ovvero la libertà di indossare qualsiasi cosa purchè bella, attuale, inedita. In poche parole, il trend vincente per il prossimo inverno è un no al tutto- griffato da una firma sola a favore di un insieme di capi che ognuno potrà assemblare secondo il proprio gusto, la propria cultura, le proprie necessità. Testimone d'eccellenza la collezione bellissima di Ermanno Scervino che gioca con la leggerezza della lievissima, calda pashmina.
Tecnologia contro tradizione? Le oltre mille aziende presenti a Pitti hanno dimostrato che non è così: un esempio con la firma di Belvest che accanto ai suoi capi in tessuti preziosi, ha presentato in tessuti tecno eccezionali il primo giubbetto metropolitano antiproiettile.
A Triennale di Milano, nel quadro della sua mostra, Antonio Marras ha inneggiato alla contaminazione tra le arti mandando in passerella ballerini, indossatori, mimi, attori per un mix che racconta le infinite possibilità offerte da una moda anarchica, personalissima, sganciata da regole fisse. Eleventy ha confermato il suo credo alla comodità con tasche a toppa ben visibili applicate informalmente sui suoi pantaloni baggy (purchè di cachemire). Tradizione e attualità per una moderna estetica urbana da Pal Zileri che conferma il suo percorso stilisticamente evolutivo. Precisione militare, inserti trapuntati su parka e cappotti, richiami di motivi legati allo sport nella collezione Dirk Bikkenberg, portano la firma della new entry Lee Wood. Testoni firma lo zaino sportswear in pelle gommata. Con la firma di Santoni e la veneziana Rubelli una collezione di calzature in serie limitata. Colori in libertà per l'estro di Angela Missoni che compie vent'anni di stilismo Maison.
Si va sulla montagna: il ritornello di una famosa canzone è il tema della nuova collezione Moncler, ispirata ai temi dell'alpinismo. Giorgio Armani, con una collezione semplice, elegantissima e attuale decreta che oggi gli uomini hanno bisogno di tenerezza.

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