Culle vuote, in un anno 17mila nati in meno

Martedì 29 Novembre 2016
ROMA- Sempre più culle vuote: l'Istat ha confermato ieri per il 2015 l'ennesimo calo delle nascite in Italia. In un anno le iscrizioni all'anagrafe sono calate di 17mila unità. Nel 2015 sono stati iscritti in anagrafe per nascita 485.780 bambini. Negli ultimi sette anni la diminuzione di bambini nati da coppie di genitori entrambi italiani segna un -95mila. Ma anche gli stranieri residenti in Italia fanno, di anno in anno, meno figli. Per il secondo anno consecutivo scende il numero di nati da coppie residenti in Italia con almeno un genitore straniero: sono quasi 101mila nel 2015, pari al 20,7% del totale dei nati a livello medio nazionale (circa il 29% nel Nord e l'8% nel Mezzogiorno). Prosegue anche il calo dei nati da genitori entrambi stranieri: nel 2015 scendono a 72.096 (quasi 3mila in meno rispetto al 2014). L'unico dato in crescita è quello dei bambini che non hanno genitori sposati, ormai uno su tre dei nuovi nati. Nel dettaglio i nati da genitori non coniugati (quasi 140mila nel 2015) sono in crescita e rappresentano il 28,7% del totale delle nascite superando il 31% al Centro-Nord. I nati all'interno del matrimonio continuano invece a diminuire.
Infine una curiosità: a oltre tre anni dall'elezione di Papa Francesco, resta questo il nome più gettonato tra i piccoli. Per le femmine un'altra conferma: in cima alla classifica c'è il nome Sofia.
Sempre secondo i dati forniti dall'Istat, aggiornati al 2015 il tasso di fecondità delle donne italiane è sceso alla quota più bassa di sempre: 1,27.
«Questo Governo, come nessun altro, ha scelto di mettere la famiglia al centro. Le misure a sostegno della natalità che abbiamo previsto nella legge di bilancio con 600 milioni di euro sono una risposta concreta, per sempre e per tutti, ai numeri resi anche oggi dall'Istat», commenta il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, con delega alla Famiglia, Enrico Costa.
A sottolineare invece l'urgenza di norme fiscali è il Forum delle associazioni familiari. «Lo ripetiamo da tanti anni: abbiamo bisogno di politiche fiscali a dimensione familiare», dice il presidente Gigi De Palo. «Se oggi fare un figlio è diventata una delle prime cause di povertà, come possiamo pensare di invertire questa tendenza?» chiede il Forum Famiglie.

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