Crolla cascata di ghiaccio, 4 morti

Venerdì 17 Febbraio 2017
Crolla cascata di ghiaccio, 4 morti
AOSTA - Tonnellate di ghiaccio che si sbriciolano in un attimo inghiottendo i quattro alpinisti appesi alla parete. Sono morti così, alle 11 di ieri, a Gressoney in provincia di Aosta, sulla cascata chiamata beffardamente Bonne anné (buon anno), Antonella Gallo, bancaria spezzina di 51 anni, Fabrizio Recchia, pure lui 51enne ingegnere residente a Vezzano Ligure in provincia della Spezia, Antonella Gerini di 50 anni, architetto di Carrara e Mauro Franceschini, 58 anni, di Caprigliola in provincia di Massa Carrara. Quasi in contemporanea un altro crollo ha causato la morte di due cascatisti spagnoli nella zona di La Grave, non lontano da Grenoble (Francia).
Gli ice-climbers morti a Gressoney erano tutti esperti. Sono stati traditi da un rialzo termico che, in due ore, ha riscaldato l'aria di ben 17 gradi, facendo collassare la colonna di ghiaccio alta 100 metri che stavano scalando. La via di salita si trova a poche decine di metri dalla strada regionale che da Pont-Saint-Martin attraversa la valle di Gressoney. È un itinerario di arrampicata accessibile, ma che presenta una difficoltà tecnica tutt'altro che trascurabile, con un grado cinque su una scala di sette. Il ghiaccio a strapiombo, che si appoggia su rocce scure che si scaldano facilmente, è orientato verso Est, esposto quindi al sole che riesce a penetrare nella valle. Ieri, per il secondo giorno consecutivo, le rigide temperature degli ultimi mesi sono diventate più miti, indebolendo la struttura della cattedrale di ghiaccio che è stata tagliata a metà in corrispondenza della parte più ripida.
L'unico sopravvissuto alla tragedia è un quinto alpinista, Tino Amore di La Spezia. Ha avuto la fortuna di essere in testa alla cordata e di trovarsi su un segmento che è rimasto attaccato alla roccia, mentre ai suoi piedi i compagni sono scomparsi in una nuvola di polvere. È stato recuperato dall'elicottero del soccorso alpino valdostano in stato di shock, ma fisicamente illeso. Ospitato nella caserma dei carabinieri di Gressoney è stato poi affidato alle cure di alcuni psicologi.
I finanzieri del Sagf di Breuil-Cervinia lo sentiranno già nella giornata di oggi per tentare di ricostruire quanto è avvenuto. Altri alpinisti si trovavano non lontano da lì: «Stavamo arrampicando quando abbiamo sentito un boato fortissimo. Poco dopo abbiamo sentito l'elicottero. Eravamo sulla cascata Ciampa, che a quell'ora non prendeva sole, mentre La Bonne anné era esposta».
Sul posto, in pochi minuti, sono intervenute alcune guide che operano in zona. Da Aosta due elicotteri hanno immediatamente trasportato le guide del soccorso alpino e alcune squadre di vigili del fuoco specializzati nella ricerca su valanga. «È stato abbastanza difficile recuperare i corpi - racconta Alessandro Comune, guida alpina che ha partecipato all'intervento - perché i blocchi di ghiaccio erano grandi e poi c'era la persona che è rimasta illesa in cima alla cascata probabilmente senza corde». Le salme sono state composte nell'obitorio del cimitero di Aosta.
© riproduzione riservata

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci