ROMA- Da una parte l'avveniristico ponte della Musica, dall'altra il parco di Villa Glori. Il Flaminio e i Parioli, quartieri bene della Capitale tra ville di lusso, musei e palazzetti, si sono svegliati ieri mattina con la notizia di un Ferragosto da shock per il ritrovamento dei resti di una donna in tre distinti cassonetti. Due vicinissimi, a via Guido Reni e via Pannini, e un altro a poco più di un chilometro di distanza, in viale Pilsudski. «Ancora non riesco a crederci - dice una signora che vive in zona -. Quello che è accaduto è impressionante. Questo è un quartiere così bello, signorile e poi si fanno scoperte macabre come questa». Quando si diffonde la notizia che ad uccidere e a fare a pezzi la donna sia stato il fratello poco più grande, lo stupore si trasforma in paura. «È un'atrocità, un omicidio terribile - commenta la proprietaria di un bar a due passi dall'appartamento in cui vivevano fratello e sorella -. Mi chiedo come si può trucidare una persona in quel modo. Capisco un raptus, il gesto di un momento, ma fare a pezzi un corpo è qualcosa che va molto al di là». A stento riesce a trattenere le lacrime una vicina, ancora sotto shock dopo aver appreso la notizia. «La notte tra il 14 e il 15 (quando presumibilmente si è consumato l'omicidio, ndr) ero qui, a casa - racconta -. Non ho sentito assolutamente nulla».
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