Cellulari e tumori, class action di Codacons contro i gestori

Mercoledì 26 Aprile 2017
Una class-action contro i danni causati dai cellulari. A promuoverla è il Codacons a livello nazionale, ma con un significativo rilancio sul piano veneto, visto che domani l'iniziativa verrà ufficialmente presentata a Venezia in occasione di una conferenza sull'elettrosmog generato dalle antenne di telefonia mobile. L'azione legale sarà intentata nei confronti delle aziende produttrici (a cominciare da Apple e Samsung) e pure dell'Inail, alla luce delle recenti sentenze di Ivrea e Firenze.
Entrambi i tribunali hanno riconosciuto il collegamento tra l'uso non corretto dell'apparecchio e l'insorgenza di una malattia al nervo acustico, condannando l'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali a corrispondere una rendita a due lavoratori che per anni avevano trascorso al telefonino alcune ore al giorno. Di qui il doppio percorso giudiziario imboccato dal Codacons: da un lato un ricorso al Tar del Lazio per imporre l'inserimento sulle confezioni dei cellulari delle avvertenze riguardanti i rischi per la salute; dall'altro appunto una class action, destinata ad una platea ben più ampia dei singoli utenti già colpiti da patologie correlate agli apparecchi e per questo legittimati a promuovere cause individuali. «Si tratta di un'azione risarcitoria collettiva spiega il presidente nazionale Carlo Rienzi in favore non solo di chi, in relazione all'attività lavorativa svolta, fa uso del cellulare per un tempo complessivo pari ad almeno due ore al giorno, ma anche di chi semplicemente possiede un telefonino, per le mancate informazioni rese circa i rischi sul fronte della salute».
Argomentazioni condivise pure dal presidente veneto Franco Conte, che domani alle 17 ne parlerà al presidio militare Cornoldi in Riva degli Schiavoni a Castello, durante l'incontro pubblico organizzato dalle associazioni Fidapa, Inner Wheel, Zonta, Garden e Club per l'Unesco di Venezia, unite da una comune preoccupazione: «L'elettrosmog provocato dalle antenne può costituire un pericolo per la salute pubblica, bene comune che va protetto secondo il ragionevole principio di precauzione e minimizzazione, che le amministrazioni pubbliche, preposte alla tutela della salute dei cittadini, devono adottare». Torna così la mobilitazione contro i ripetitori, che soprattutto nei primi anni Duemila aveva spesso visto le amministrazioni comunali soccombere nelle aule di tribunale a vantaggio delle compagnie telefoniche. «I governi sia di centrodestra che di centrosinistra hanno svenduto i territori in cambio degli incassi per le licenze sottolinea Conte e spiace che ora siano state le disgrazie capitate a due utenti a portare i giudici ad accertare un nesso fra cellulari e tumori. L'aspetto positivo, però, è che finalmente si ricomincia a parlare di questo problema. Potrà così rivelarsi prezioso l'invito che abbiamo rivolto per anni a cittadini e comitati: le diffide che hanno mandato a Comuni e gestori saranno molto utili in sede di richiesta di risarcimento».
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