C'è una tragica storia di disperazione che si nasconde dietro la morte di George

Mercoledì 28 Dicembre 2016
C'è una tragica storia di disperazione che si nasconde dietro la morte di George Michael, l'ex golden boy che negli anni 80 faceva sognare le ragazzine con i sussurri spensierati di Careless Whisper. E non solo perché ora si fa avanti l'ipotesi che il suo cuore si sia fermato bruscamente per un'overdose di eroina, ma perché dietro quell'ultimo atto ci sarebbe tutto il dramma di una star non più capace di reggere il confronto con se stesso: con la devastazione del proprio corpo ingrassato drammaticamente, probabilmente inguardabile ai propri occhi, e con la devastazione del proprio talento. Sicuramente, in quelle condizioni, vittima delle dipendenza da farmaci e droghe, George non era più in grado di riproporsi al suo pubblico in modo accettabile. Ecco spiegata l'assenza dalle scene, anche se nel turbinio della sua scomparsa nei giornali inglesi ha avuto corpo pure l'ipotesi di un progetto (difficilmente credibile) di ricomposizione degli Wham! con Andrew Ridgeley nel 2017. Ecco spiegate le difficoltà a ripresentarsi anche discograficamente, sebbene il suo manager sostenga che stesse lavorando a un nuovo album.
Di sicuro, in qualche modo, aveva invece partecipato (lo aveva annunciato in un post sulla sua pagina Facebook) alla realizzazione di un documentario dedicato alla sua vita artistica, dagli esordi alle ultime uscite discografiche e con materiali inediti della sua carriera e interviste, intitolato Freedom, la cui pubblicazione era prevista per il prossimo marzo. Un lavoro d'archivio e di memoria per riproporre il George Michael del successo. Quello reale, invece, sfuggiva con determinazione ad ogni apparizione pubblica da almeno quattro anni. Si era autoconfinato nella sua tenuta nell'Oxfordshire (che ieri è stata sommersa letteralmente di fiori depositati dai suoi fans), frequentava solo le sorelle e l'amico di infanzia David Austin, oltre al compagno Fadi Fawaz, il quarantatreenne parrucchiere di origine libanese (personaggio ben conosciuto per il suo lavoro nello star system britannico) che da cinque anni era il suo fidanzato, praticamente da quando l'ex leader degli Wham! si era lasciato con Kenny Goss.
È stato proprio Fadi a trovarlo ormai privo di vita il giorno di Natale: «Dovevamo pranzare assieme, sono andato da lui per svegliarlo e lui se n'era andato, giaceva pacificamente a letto» ha raccontato al Telegraph. Il parrucchiere ammette che negli ultimi tempi la situazione di George si era fatta piuttosto complicata «anche se era contento di festeggiare il Natale». Secondo il giornale, da almeno un anno, Michael era entrato nella spirale della dipendenza dall'eroina. Avrebbe avuto in passato già una crisi di overdose per la quale era stato ricoverato d'urgenza (e non sarebbe stata l'unica volta).
L'ultimo dei problemi per George invece era quello economico. Il suo patrimonio, frutto della luminosa carriera, pare che ammonti tutt'ora a circa 120 milioni di euro, anche se la sua vita era molto dispendiosa e se le sue donazioni, in particolare ad associazioni benefiche come Childline, the Terrence Higgins Trust and Macmillan Cancer Support, erano molto generose.
Ultimamente, è emerso che stava finanziando anonimamente un progetto di assistenza per i senzatetto. Quel patrimonio adesso potrebbe finire, almeno in parte, ai figli degli amici più cari del cantante che era il padrino di Roman e Harley Moon Kemp, i figli di Shirlie Holliman, ex Pepsi & Shirlie lanciata proprio dagli Wham!, e di Martin Kemp degli Spandau Ballet. I due, che si sposarono nel 1988, si conobbero grazie a Michael.
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