Aviaria a Padova, blocchi all'export

Martedì 19 Settembre 2017
Aviaria a Padova, blocchi all'export
Pollo padovano? No, grazie. Sul sottile filo che collega Padova a Hong Kong scatta una versione pandemica del celebre effetto farfalla: il battito d'ali in questo caso non riguarda il proverbiale insetto, ma è quello delle oche di un allevamento di un paesello della Bassa Padovana che sono risultate positive all'aviaria. L'effetto della soppressione di neanche duemila capi nella lontana provincia veneta ha causato un'ondata di paura dall'altra parte del mondo e l'autorità sanitaria di Hong Kong ha immediatamente bloccato ogni importazione di carne di pollo proveniente dal padovano.
Nel protocollo di protezione sono state inserite anche le uova, oltre ai prodotti congelati. Qualsiasi genere di pollame prodotto a Padova e provincia verrà stoppato alla dogana cinese, e secondo alcune fonti il blocco è destinato a durare molto a lungo. La decisione è stata presa dall'Autorità sulla sicurezza alimentare di Hong Kong in seguito alla notifica, da parte dell'Organizzazione mondiale per la salute animale, dell'epidemia altamente patogena di influenza aviaria H5N8 riscontrata nell'allevamento padovano. L'agenzia di stampa Nuova Cina ha diramato la notizia, sottolineando come il provvedimento abbia effetto immediato al «fine di tutelare la pubblica salute» dell'ex colonia britannica. L'authority cinese ha spiegato, a margine delle motivazioni sul blocco delle importazioni, come nei primi sei mesi di quest'anno Hong Kong abbia acquistato dall'Italia circa mille tonnellate di carne di pollame congelata e 10 mila uova. Il Cfs, che si occupa della sicurezza in materia di cibo nella regione amministrativa speciale cinese, ha contattato le autorità italiane per approfondire il caso: un portavoce dell'organismo ha annunciato che gli sviluppi porteranno all'adozione di «azioni appropriate».
La serrata orientale non sembra aver spaventato gli allevatori del padovano, che appena hanno saputo del blocco dell'export hanno fatto una conta di quanti hanno effettivamente rapporti commerciali con Hong Kong. Risultato: non c'è alcun allevatore o produttore di pollame o uova che abbia esportazioni attive verso quella parte della Cina. Secondo l'associazione degli avicoltori padovani, invece, la mossa rappresenta solamente un modo per colpire a distanza un settore nel quale i produttori cinesi e orientali in genere non riescono a entrare. Un missile intercontinentale, insomma, destinato a destabilizzare un comparto che ha già vissuto momenti complicati in corrispondenza degli ultimi exploit dell'aviaria in Veneto. La lista delle aree bannate da Hong Kong negli ultimi mesi comprende il Lincolnshire, il Cile, la Romania, il Giappone e molti Stati africani. Tutte zone in cui focolai più o meno estesi di influenza aviaria ad alta patogenicità sono stati registrati dagli organismi di controllo internazionali.
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