Appalti in Abruzzo, indagato il governatore

Venerdì 17 Febbraio 2017
Appalti in Abruzzo, indagato il governatore
Il governatore dell'Abruzzo Luciano D'Alfonso (Pd) indagato in due filoni d'indagine, forse addirittura tre. Appalti pubblici della Regione, su cui si allungano le ombre della corruzione, delle pressioni sulle commissioni di gara, di progetti passati sotto banco prima dei bandi, di un possibile sistema di controllo deviato.
La Procura dell'Aquila ha sferrato un duro attacco: nel mirino i lavori per la ricostruzione della prestigiosa sede presidenziale di palazzo Centi, nel cuore dell'Aquila distrutto dal terremoto, ma anche le opere contenute nel masterplan, il piano inserito nel Patto per il Sud. D'Alfonso è sotto inchiesta, allo stato dell'arte, non per corruzione (che pure viene contestata ad altri), ma per reati che vanno dall'abuso d'ufficio alla turbativa nella scelta del contraente. Oltre a lui ci sono 13 inquisiti tra funzionari pubblici, imprenditori, progettisti e una figura trasversale: l'architetto pescarese Gianluca Marcantonio, già testimone chiave della difesa in un processo in cui D'Alfonso fu assolto (un'altra vicenda di presunta corruzione) e nominato di recente prima nel Consiglio superiore dei Lavori pubblici e poi nel comitato tecnico di supporto al commissario Vasco Errani per la ricostruzione dei territori colpiti dal sisma.
Il blitz dei carabinieri di ieri a palazzo Silone, la sede aquilana della Giunta, per acquisire documentazione - ma ci sono state anche perquisizioni domiciliari - ha acceso i riflettori su un'indagine articolata e molto frammentata, che avrà sviluppi. Tre sono i lavori nel mirino: la ristrutturazione post terremoto di palazzo Centi, aggiudicata di recente alla ditta Edil Costruzioni Generali Srl di Isernia con un ribasso d'asta del 35,017 per cento, ritenuto congruo dalla Regione; il progetto del Parco didattico del fiume Lavino, uno dei nove dedicati alla Provincia di Pescara inseriti nel Masterplan Abruzzo; i lavori di manutenzione, solo preventivati, per le case popolari di via Caduti per servizio, a Pescara.
Dall'indagine su palazzo Centi sarebbero poi scaturite le altre due. Il governatore è di certo indagato per il parco didattico e per le case popolari; secondo fonti investigative anche per palazzo Centi - ma non per corruzione-, anche se lo stesso presidente ha smentito ieri ufficialmente questa circostanza. «Sono estraneo ai fatti e chiedo chiarezza» la sua dichiarazione.
L'appalto per ristrutturare palazzo Centi, sede della presidenza della Regione al momento del sisma, è stato assegnato per circa 13 milioni alla Edil Costruzioni Generali Srl di Isernia. Per questa procedura la Procura ha messo sotto indagine, al momento, sette persone: l'architetto Alessandro Pompa, progettista; i componenti della commissione aggiudicatrice (il presidente Giancarlo Misantoni e i membri Silverio Salvi e Roberto Guetti); il capo della segreteria di D'Alfonso, Claudio Ruffini; Eugenio Rosa, amministratore delegato di Iciet Engineering, arrivata terza nella gara d'appalto; l'architetto pescarese Gianluca Marcantonio. In questo filone dell'indagine le accuse sono turbativa d'asta, abuso d'ufficio e corruzione.
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