Al via il processo ai militari golpisti anti-Erdogan Altra epurazione tra le toghe, via 227 magistrati

Martedì 21 Febbraio 2017
Al via il processo ai militari golpisti anti-Erdogan Altra epurazione tra le toghe, via 227 magistrati
ISTANBUL - Prima udienza ieri del processo per il tentato omicidio del presidente Recep Tayyip Erdogan la notte del fallito golpe del 15 luglio 2016 in Turchia. Tutti gli imputati sono arrivati fin davanti ai giudici scortati a braccia da due gendarmi ciascuno, mentre un elicottero sorvolava la zona e i tiratori scelti erano appostati sui tetti. I 47 imputati al giudizio, tra cui 37 ex militari, sono arrivati tra rigide misure di sicurezza anche nell'aula di tribunale improvvisata nella provincia di Mugla, sulla costa egea meridionale.
È stata scelta una struttura abbastanza grande da accogliere avvocati, parti civili e giornalisti. A pochi chilometri da qui, nella quiete del resort di Marmaris, il 15 luglio venne tentato il blitz nell'hotel dove Erdogan era in vacanza con la famiglia, e da cui riuscì a fuggire solo pochi minuti prima dell'arrivo degli insubordinati che volevano farlo prigioniero, e forse ucciderlo. Oltre che del tentato assassinio del presidente, sono imputati dell'uccisione di due poliziotti e di reati di eversione contro lo stato e l'ordine costituzionale.
Alla sbarra c'è anche l'ex assistente militare di Erdogan. Tutti rischiano l'ergastolo, mentre fuori, come nei giorni roventi del post-golpe, la folla che sventola le bandiere turche è tornata ad invocare la pena di morte promettendo vendetta al predicatore islamico Fethullah Gulen, la presunta mente del putsch che però ha sempre negato le accuse.
Dei numerosi processi in corso per la fallita insurrezione armata della scorsa estate, quello per il blitz di Marmaris era tra i più attesi. Molti degli imputati vennero catturati dopo giorni di rastrellamenti nei boschi della zona. Tre risultano tuttora latitanti e saranno processati in contumacia. Nel giorno dell'apertura del processo, l'organismo di autogoverno dei magistrati turchi ha allontanato altri 227 giudici e procuratori, accusati di far parte della presunta rete golpista di Fethullah Gulen. Il totale dei magistrati cacciati dal fallito putsch del 15 luglio sale così a 3.886.

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