Interporto Padova è leader nella logistica grazie al connubio sostenibilità e innovazione

Aumenta l’attenzione nei confronti dell’ambiente e diminuisce il numero di furgoni in città tagliando i gas inquinanti

Interporto Padova è leader nella logistica grazie al connubio sostenibilità e innovazione
Contenuto a cura di Piemme SpA Brand Lab in collaborazione con INTERPORTO PADOVA S.P.A.

La missione di Interporto Padova Spa è la sostenibilità del trasporto merci grazie all’uso della ferrovia sulle medie e lunghe distanze. Oggi la piattaforma padovana è una delle principali strutture del genere nel nostro Paese, riconosciuta fin dal  2013  quale  “nodo core” della rete di trasporto merci in Europa. Si tratta di una infrastruttura che è pubblica sotto due punti di vista:  da un lato è un’azienda partecipata da Comune, Provincia e Camera di Commercio di Padova e dall’altro svolge una funzione di pubblica utilità, al servizio di tutte le imprese logistiche e di trasporti, siano esse ferroviarie o stradali. Fin dal 1973, la società si  è presentata come un attore di fondamentale importanza per il traffico intermodale - ovvero quello che coinvolge camion e treni - mostrando un trend costante di crescita. Questo grazie anche al fatto che Interporto Padova è sia proprietario che gestore delle strutture terminalistiche e a un costante investimento in innovazione tecnologica sempre attenta alla sostenibiltà ambientale. 

L’impegno e la costanza guidano la mission aziendale

I numeri rappresentano uno degli strumenti più efficaci per raccontare una realtà come Interporto Padova. La supericie in proprietà è di 1.100.000 mq sui quali sorgono circa 300 mila mq di magazzini in proprietà affittati ai principali operatori logistici e del trasporto, e circa 520 mila mq di strutture ferroviarie e intermodali anch’esse per la maggior parte in proprietà. Nel 2022 sono stati movimentati 13,4 milioni di tonn, di merci di cui il 43% via ferrovia (la media delle merci che viaggiano in treno in Italia è dell’11% circa). Le unità di carico intermodali  (container e semirimorchi) lavorate nel terminal sono state invece pari a 365mila, grazie ai circa 8000 treni merci arrivati e partiti da Interporto Padova. Il bilancio 2022 ha chiuso con un utile di 2,8 mln dopo le imposte e un fatturato di 35,7 milioni

Ed è proprio l’area ferroviaria e intermodale di 520 mila mq che ha reso Interporto Padova leader nel settore dei terminal terresti. Da qui sono assicurati collegamenti ferroviari quotidiani con i principali porti italiani e con alcuni tra i principali porti e interporti europei, sia per  il traffico marittimo che per  quello terreste di semirimorchi.    Inoltre Interporto Padova affitta anche agli operatori della logistica e del trasporto i propri 300 mila mq magazzini specializzati, creando un vero e proprio distretto della logistica sostenibile.  La società però si occupa di trasporto “green” anche a livello locale.  Ha ideato e sviluppato Cityporto, il servizio di distribuzione urbana delle merci  con mezzi sostenibili che fin dal 2004 serve la città di Padova e più recentemente anche Abano Terme. Un servizio che diminuisce il numero di furgoni in città, taglia i gas inquinanti ed è cosiderato uno dei migliori a livello europeo.

 

Innovazione, sostenibilità e responsabilità sociale

Uno dei punti di forza di Interporto Padova è l’attenzione nei confronti dell’ambiente  anche attraverso l’innovazione tecnologica. Il più recente investimento è un nuovo impianto fotovoltaico con accumulo di energia da 1 MW, dedicato al terminal. Il sistema di accumulo di energia permette di utilizzare l’energia pulita e autoprodotta per alimentare le gru a portale. Interporto Padova è tra le prime realtà a realizzare una cosa del genere, grazie alla collaborazione con OmnisPower Italy. Negli ultimi 15 anni, Interporto Padova ha investito complessivamente circa 100 milioni di euro in infrastrutture avanzate e innovazione gestionale e tecnologica, una scelta che ne fa oggi l’interporto più avanzato d’Italia. L’adozione delle gru elettriche a portale è stata il primo elemento strategico che ha permesso di aumentare l’efficienza.  Poi sono intervenute, massicciamente, digitalizzazione e automazione. La digitalizzazione infatti ha permesso di dematerializzare le procedure e di disporre di un complesso software che dà il controllo in tempo reale delle attività del terminal. Così sono stati automatizzati i gate d’ingresso e uscita dei camion dal terminal e ora si lavora all’automazione delle operazioni di carico e scarico delle gru elettriche a portale.