Le pressioni di Jannacopulos per cacciare il Dg dell'Ulss. Quei 3 “no” di Zaia e l’ira del patron: «Mandatelo via o faccio il finimondo» Le intercettazioni

L'imprenditore è indagato a Vicenza per minacce continuate a pubblico ufficiale e di atti persecutori ai danni di Carlo Bramezza

Giovedì 1 Giugno 2023 di Angela Pederiva
Le pressioni di Jannacopulos per cacciare il Dg dell'Ulss

Giovanni Jannacopulos, patron di Rete Veneta e Antenna 3, è indagato a Vicenza per i reati di minacce continuate a pubblico ufficiale e di atti persecutori ai danni di Carlo Bramezza, direttore generale dell’Ulss 7 Pedemontana. Accuse che l’81enne, difeso dall’avvocato Maurizio Paniz, respinge con fermezza, forte della revoca della misura interdittiva disposta dal Riesame di Venezia e confermata dalla Corte di Cassazione. È stata invece archiviata l’ipotesi di concorso in istigazione alla corruzione, di cui sarebbe stato parte offesa Luca Zaia, presidente della Regione. L’offerta di utilità prospettata dalla Guardia di finanza di Bassano del Grappa, ma esclusa dal pm Serena Chimichi, sarebbe consistita in «una continua e sistematica visibilità mediatica, per il tramite delle sue reti televisive, al Presidente della Regione Veneto», in cambio della rimozione del manager. Quello che scorre è infatti il film di un complesso intreccio tra informazione, sanità e politica. Il governatore però si rifiuta. «Se non cambia idea lo abbandoniamo, son deciso», sbotta allora l’imprenditore in una telefonata intercettata il 29 dicembre 2021, agli atti delle indagini preliminari concluse un mese fa.


Il giorno dopo si consuma lo strappo in conferenza stampa fra Bramezza e Rete Veneta

Alle 12.08 Jannacopulos avvisa Zaia: «Ascolta una cosa... in questo momento hanno cacciato via dall’ospedale la mia troupe». Il leghista commenta: «Me sembra allucinante ‘sta roba qua... lasciami vedere...». Otto minuti più tardi il patron viene richiamato dall’assessore regionale Manuela Lanzarin, alla quale sollecita la destituzione del dg: «O lo mandate via da qua o faccio il finimondo in tutto il Veneto».

Dopo aver letto il comunicato di solidarietà dell’Ordine dei giornalisti, la titolare della Sanità lo rassicura: «Ho detto al Presidente che dobbiamo prendere in mano la situazione».

Le intercettazioni


Invece continuano i servizi televisivi critici nei confronti di Bramezza. Il 10 febbraio 2022 scoppia il caso dei suoi debiti personali per 11 milioni: alla mattina Jannacopulos viene ricevuto da Zaia a Palazzo Balbi e alla sera va in onda il servizio nel telegiornale. L’indomani l’ingegnere racconta a Nicola Finco di aver «consegnato le carte» sulla vicenda al governatore: «Lui mi ha giurato che non sapeva niente!». Al vicepresidente del Consiglio regionale la situazione pare strana, così il patron «ipotizza un ricatto da parte di Bramezza nei confronti di qualcuno», riassumono gli investigatori. 


Sempre rivendicando il diritto di difendere il territorio, nei giorni successivi Finco riferisce a Jannacopulos il fastidio di Lanzarin per gli attacchi al manager.
F: «E allora mi fa: “Ma ti sembra normale, il fatto (che, ndr.) una questione privata diventi il caso per rimuovere un direttore generale?”».
J: «Cazzo, privata!! Quella roba là?».
F: «(incomprensibile) Emanuela (Manuela , ndr.), per un direttore generale, come per noi, quello che combini nella tua vita privata è anche... di dominio pubblico!».
L’imprenditore suggerisce al consigliere di parlarne a Zaia.
F: «Ma Zaia secondo me di questa cosa qua se ne sta un po’ lavando le mani... cioè...».
J: «Ma non può perché noi lo coinvolgeremo, fra poco... Non può... è lui che l’ha nominato...».


Il confronto diretto tra i due avviene durante una lunga telefonata del 18 febbraio 2022

Parlando del programma televisivo di cui Zaia dovrebbe essere ospite, Jannacopulos fa presente un problema: «Andando io ogni giorno su Bramezza, non posso non metterli a fare domande molto imbarazzanti su questo...». Pertanto l’imprenditore propone di sostituire la prevista intervista del direttore Luigi Bacialli con «un monologo» del governatore, il quale però è perplesso: «Io non ho problemi se mi fa domande». La conversazione vira rapidamente su Bramezza. «Voi avete una guerra ormai là...», osserva il presidente. «L’assessora non ha capito niente e ti sta influenzando...», ribatte il patron. Zaia lo invita ripetutamente ad appianare le divergenze: «Ma non riuscite a fare pace con queste robe, cioè non riuscite... a parlare...». Replica di Jannacopulos: «Tesoro mio, io non ho nessun interesse...». 
Jannacopulos tratteggia a Zaia una cattiva gestione sanitaria.
J: «Nessuno fa niente, nessuno fa niente, non sanno cosa fare ormai. È bloccato l’ospedale, totalmente. Ti avevo detto se mi davi la Bonavina (Giusy, dg dell’Ulss 8 Berica, ndr.) porca miseria».
Z: «No no no».
J: «È bravissima».
Z: «Giovanni... No!»
J: «Ascolta me, è brava la Bonavina, ha un progetto, posso non essere d’accordo su delle scelte ma ha un progetto che, che, che... Guida l’ospedale».
Z: «Guarda c’è un Direttore e per adesso resta là, dopodiché vedremo cosa, cosa accade vedremo di capire anche... Cioè l’evoluzione adesso lo sto seguendo però non...».
J: «Io non lo capisco questo ma comunque va bene».
Z: «Non farmi nomi...».
Jannacopulos gli ricorda il caso di Gianluca Forcolin, depennato dalle liste elettorali per il caso del bonus Covid, «cento euro che non ha mai avuto e non l’hai neanche candidato e qua abbiamo undici milioni». Zaia gli risponde che «tutto sto casino» è controproducente: «Non paga niente perché poi il cittadino si disinnamora della sanità...».


Il 31 marzo 2022 Joe Formaggio, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, spiega a Jannacopulos di aver appena telefonato a Lanzarin: «Manuela, vuoi un consiglio? Mettiti un franco - due schei de mona in scarsea - chiama l’ingegnere!». Ma l’imprenditore capisce che lei non lo farà e precisa di aver chiuso con Zaia.
F: «Pensavo che Luca ti desse una mano, invece...».
J: «No no no, copre».
F: «Copre tutto».
J: «È un mese che non gli parlo più!».
F: «Guarda, alla fine è lui che ha da perdere...».
J: «Esatto! Io ho tempo, io... anzi, a me mi aumenta il telegiornale ogni giorno! Perché la gente lo segue come una soap opera!».
Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale, il 24 novembre 2022 viene sentito dalle Fiamme gialle come persona informata sui fatti, anche in merito a un incontro del luglio precedente chiesto da Jannacopulos, in cui è stato affrontato proprio il caso Bramezza: «Ho fatto notare allo stesso che lo spostamento del Direttore Generale sarebbe stato percepito come un “cedere a un ricatto” di un editore da parte della politica regionale». A quell’osservazione l’imprenditore «si è arrabbiato molto», dichiara a verbale il leghista: «Da quel momento non sono più stato invitato né intervistato dalle emittenti televisive Rete Veneta e Antenna Tre».

Ultimo aggiornamento: 16:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci