VICENZA - I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vicenza hanno concluso un'operazione di servizio volta al contrasto dell'evasione fiscale che ha permesso di individuare 27 collaboratori domestici, tra colf e badanti, sconosciuti al Fisco, con la contestuale ricostruzione di redditi sottratti al regime di autotassazione per 830.000 euro.
L'analisi condotta dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Asiago ha riguardato il fenomeno delle numerose collaboratrici domestiche al lavoro sul territorio dell'Altopiano dei Sette Comuni. Si tratta prevalentemente di donne originarie di Paesi dell'Est europeo (soprattutto Romania, Ucraina e Russia) che, seppur regolarmente assunte dai rispettivi datori di lavoro, hanno omesso di dichiarare i redditi percepiti e di versare l'irpef all'Erario relativi alle annualità d'imposta sinora scadute.
L'attività di polizia economico-finanziaria è stata avviata sulla base di precisi indizi di violazione alle norme tributarie emersi mediante l'analisi degli alert di rischio derivanti dalle interrogazioni alle banche dati in uso al Corpo, privilegiando la selezione delle posizioni dei dipendenti che avevano l'obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi. Differentemente dai normali rapporti di lavoro dipendente, per colf e badanti, i datori di lavoro non fungono da sostituto d'imposta. Pertanto essi non sono tenuti a effettuare le ritenute sulla retribuzione corrisposta, ma solo il versamento dei contributi previdenziali. E' il lavoratore stesso che deve provvedere alla compliance fiscale; i compensi devono essere dichiarati e tassati utilizzando il quadro RC del modello Unico PF, salvo nei casi in cui il collaboratore percepisca un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro annui.