Infermiera uccisa nel '94: sentenza per le figlie rinviata a settembre

Venerdì 22 Settembre 2017
Infermiera uccisa nel '94: sentenza per le figlie rinviata a settembre
2
VERONA - È stata rinviata al 24 novembre la sentenza al processo per l'omicidio di Maria Armando, l'infermiera 42enne che il 21 febbraio 1994 venne uccisa a coltellate nella sua casa a San Bonifacio (Verona). Un «cold case» riaperto dalle indagini dei Carabinieri; la vicenda processuale aveva infatti già portato alla condanna all'ergastolo della padovana Alessandra Cusin, amica delle figlie della vittima, sentenza che era diventata definitiva dopo la conferma in Cassazione. Ma sono state proprio le rivelazioni della Cusin a far partire un secondo troncone di processo, e alla Corte d'assise di Verona il pubblico ministero Giulia Labia ha chiesto il carcere a vita per altri quattro imputati: le due figlie della vittima, Cristina e Katia Montanaro, l'ex fidanzato della prima, Salvador Versaci, e un'amica, Marika Cozzula.

Ad armare la mano delle figlie, secondo l'accusa, sarebbe stato l'interesse ad entrare in possesso della casa della madre per poi venderla e dividere l'incasso.
I due fratelli della vittima si sono costituiti parte civile, chiedendo un risarcimento danni di 200mila euro ciascuno. Dopo l'ultima arringa e le repliche finali, la Corte d'assise, presieduta dal giudice Marzio Bruno Guidorizzi, ha rinviato la sentenza al 24 novembre.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci