Olio extravergine, quantità e qualità: riscossa Veneto, le pagelle delle guide

Lunedì 1 Maggio 2023 di Claudio De Min
Olio extravergine, quantità e qualità: riscossa Veneto, le pagelle delle guide

Olio extravergine di oliva, grande ricchezza dell'agricoltura italiana. Difficile orientarsi, non fosse che ci vengono ogni anno in soccorso due "bibbie" del settore: "Oli d'Italia 2023" del Gambero Rosso, alla 13. edizione, e a "Guida agli extravergini 2023" di Slow Food, alla 24. Nella prima si trovano 840 etichette valutate e descritte, 465 aziende produttrici, 236 realtà che propongono ospitalità o ristorazione. Slow Food, invece, offre una panoramica su 766 aziende tra frantoi, aziende agricole ed oleifici, con 1227 oli recensiti tra gli oltre 1600 assaggiati e 205 riconoscimenti che testimoniano la qualità dell'extravergine italiano, eccellenza del Mediterraneo: 40 chiocciole (ovvero le aziende che interpretano i valori di Slow Food), 175 oli riconosciuti come Presidio Slow Food e infine 126 novità assolute.
Le guide segnalano un'annata non brillante dal punto di vista quantitativo. «Il nord Italia, e in particolare le regioni che si affacciano sul Garda, è ritornato a regalare eleganti profumi tipici di varietà come Casaliva e Grignano delle migliori annate» spiega il Gambero Rosso.

La campagna olearia 2022-2023 ha fatto registrare un nuovo crollo nella produzione nelle aree più attive, con un calo complessivo del 37% sull'annata precedente, con punte negative in Puglia (-52%), Calabria (-42%) e Sicilia (-25%). Ma se c'è un'area che ha visto un forte segno positivo in termini quantitativi è proprio quella del nord che, dopo il disastro del 2021, è tornata sui suoi livelli normali e in alcuni casi li ha addirittura superati. In Veneto si registra un +67% (da 420 a 700 tonnellate), pur restando lontani dalla media degli ultimi anni (circa 1.800 tonnellate). Il Trentino si conferma una delle regioni più avanzate quanto a tecnologia e ricerca, e segnala un ritorno ai livelli quantitativi medi abituali - 200 tonnellate prodotte e un +122% sullo scorso anno. Segno positivo anche per la piccola olivicoltura friulana che, con un +40% e la varietà autoctona Bianchera è sempre sugli scudi.


IL MEGLIO DEL NORDEST
Queste le eccellenze segnalate dopo accurate degustazioni dalle due principali guide di riferimento del settore:
GAMBERO ROSSO - Per il Veneto: Campo delle Marogne 2022 di Emilio Cordioli (Verona), Dop Garda Casalina di Le Greve, Dop Veneto Valpolicella 2022 di La Contarina (Mezzane, Verona), Monocultivar Grignano Frantoio di Cornoleda (Cinto Euganeo, Padova), Grignano Bio di Luigi Ruffo (Albaredo d'Adige, Verona). Per il Trentino: 46. Parallelo frantoio Riva (Riva del Garda), Careser di Francesco Mandelli (Arco di Trento), Origini Denocciolato OlioCRU (Riva del Garda). Per il Friuli Venezia Giulia: Bianchera di Radovic (Aurisina, Trieste).


SLOW FOOD - VENETO: Grignano di Agricola Montenigo (Motorio, Verona), Evo Borgoluce di Borgoluce (Susegana, Treviso), Verde e Dop Veneto Valpolicella di La Contarina (Illasi, Verona), Riva Jacur Blend e Riva Jacur del Frantoio di Luciano Breda (Sernaglia della Battaglia, Treviso); Deorum di Pernigo (Verona). Mentre fra i due presidi citati oltre a La Contarina c'è anche Caius Vettonius Maximus Dop Veneto del Grappa di Tenuta Gentile Bizzotto di Pove del Grappa (Vi). Una sola citazione in Trentino (Origini di Olio Cru, Riva del Garda) e in Friuli Venezia Giulia (Dop Tergeste di Rado Kocjancic di San Dorligo della Valle in provincia di Trieste).
 

Ultimo aggiornamento: 18:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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