BOVOLONE (VERONA) - Lo Stato italiano ha deciso di espellere uno «suo cittadino», nato a Bovolone (Verona), verso un altro Paese, la Serbia, dove non è nato. È la denuncia dell'avvocato Ivano Chiesa, che assiste l'uomo assieme al collega Mario Fortunato e che oggi ha parlato coi cronisti della sala stampa del Tribunale milanese.
I legali hanno presentato al giudice di pace di Milano un ricorso contro l'espulsione, mentre l'uomo da alcuni giorni è «trattenuto» nel centro di permanenza per i rimpatri di Torino, in attesa dell'espulsione.
Il 29enne nelle scorse settimane era stato oggetto di un controllo e alle forze dell'ordine era risultato avere un alias corrispondente ad un cittadino serbo di 33 anni. Ne è derivato il provvedimento di espulsione e il trasferimento nel centro in attesa del rimpatrio.
I difensori, però, documenti alla mano, sostengono che l'uomo è nato nel Veronese e risiede a Milano. Se dovesse essere espulso, si legge nel ricorso, il «Ministero italiano» si «sarebbe reso promotore di un provvedimento di allontanamento a carico di un proprio concittadino».
© RIPRODUZIONE RISERVATA I legali hanno presentato al giudice di pace di Milano un ricorso contro l'espulsione, mentre l'uomo da alcuni giorni è «trattenuto» nel centro di permanenza per i rimpatri di Torino, in attesa dell'espulsione.
Il 29enne nelle scorse settimane era stato oggetto di un controllo e alle forze dell'ordine era risultato avere un alias corrispondente ad un cittadino serbo di 33 anni. Ne è derivato il provvedimento di espulsione e il trasferimento nel centro in attesa del rimpatrio.
I difensori, però, documenti alla mano, sostengono che l'uomo è nato nel Veronese e risiede a Milano. Se dovesse essere espulso, si legge nel ricorso, il «Ministero italiano» si «sarebbe reso promotore di un provvedimento di allontanamento a carico di un proprio concittadino».