VENEZIA - Lacrime, tante. Ma anche qualche sorriso e una candela accesa solo per lei, per Valeria, posata dolcemente sotto uno dei tre pennoni davanti alla Basilica.
Dario Solesin aveva promesso di esserci e venti minuti prima delle 19 e dei rintocchi dei Mori della Torre dell'Orologio è arrivato in piazza circondato da parenti e amici.
I suoi bodyguard per una sera sono i compagni di squadra del Venezia 1907, quelli che domenica scorsa hanno giocato con il lutto al braccio per lui e per Valeria. 19.15, tra la folla si fa largo Mohammed Amin Al Ahdab, presidente della comunitá musulmana che ha sede a Marghera giunto in piazza San Marco assieme all'imam Hamad Mahamed. Hanno in mano una candela rossa e chiedono di poter salutare Dario. «Abbiamo fatto le condoglianze personali e quelle dell'intera comunità al fratello di Valeria - spiega Amin - Gli ho riferito che per noi sua sorella è un'altra ragazza morta per motivi assurdi. E preghiamo perché Dio la sostenga, Valeria era anche nostra sorella non solo sua»...