Nuova offensiva sui lucchetti del gruppo di "cacciatori": «Stavolta faremo una mostra»

Sabato 19 Giugno 2021 di Costanza Francesconi
Ragazzi all'opera per tranciare i "lucchetti dell'amore" che infestano i ponti della città

VENEZIA - Torna a Venezia la battaglia ai lucchetti degli innamorati. Un’usanza che in città sembrava acqua passata dopo la bonifica di ponte dell’Accademia che nel 2014 ne contava da solo ventimila. E invece il romantico suggello di innumerevoli storie d’amore da tutto il mondo è riapparso su ponti, parapetti e ringhiere, inferriate e anelli di ormeggio, imbrattando ancora, se pur inavvertitamente, l’ambiente con più di duemila serrature chiuse e altrettante chiavi lanciate nei canali. 

NUOVA INIZIATIVA
L’iniziativa di rimozione tutt’ora in corso arriva da Venezia Stout, gruppo indipendente di residenti raccoltosi intorno a Tomas Iseppon, giovane di Ceggia e veneziano d’adozione. 
«Lo scorso autunno, in piena pandemia, Tomas ha notato che il fenomeno stesse di nuovo prendendo piede – racconta Carlotta Penso, volontaria veneziana dell’organizzazione -. Il primo passo è stato mappare e censire la situazione. Catalogare la provenienza di ciascun lucchetto ci avrebbe permesso di raccontare il processo svolto non appena avremmo allestito la mostra con i pezzi raccolti, fase in cui ci troviamo adesso. Il passaparola tra amici e conoscenti, il vero amore per Venezia e la voglia condivisa di promuovere azioni davvero significative per il bene della città hanno fatto il resto. La risposta è stata sentita – evidenzia Carlotta -. In molti si sono mobilitati con delle tenaglie>.

Più che denunciare un atto vandalico, l’esposizione di quelli che attualmente ammontano a circa mille e duecento lucchetti levati, mira a “reindirizzare il gesto d’amore in maniera non lesiva per Venezia – precisa la volontaria -. Questa moda, già nota all’estero, ha spopolato in Italia nel 2006, con l’uscita del romanzo “Ho voglia di te” di Federico Moccia. Ponte Milvio a Roma ne è l’esempio, con il suo lampione crollato dal peso dei troppi lucchetti incatenati. Il punto è trasmettere il messaggio che celebrare amore e amicizia in questa città non può né deve diventare inciviltà

LA MOSTRA
L’allestimento di una mostra è solo una fra le proposte di Venezia Stout perché la tradizione dei lucchetti trovi il giusto contesto per fiorire, trasformando ad esempio questo bottino “in un’asta di beneficenza del Comune, com’è accaduto a Parigi, o in un’opera d’arte da istallare ai Giardini, senza che i monumenti e le strade cittadine continuino a esserne compromesse”. Intanto l’avvenimento rimanda a “Unlock your love”, campagna che dal 26 agosto al 28 settembre 2014 è stata promossa tra gli altri dallo scrittore veneziano Alberto Toso Fei.

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