VENEZIA - È una scossa. Non tanto a chi amministra Venezia, quanto alla loro generazione, quella nata negli anni ’90. Tocca dunque ai 20-30enni tentare di suonare la sveglia in città. Sulla scia (e magari con qualche accortezza in più) dei "fratelli maggiori" dei 40XVenezia che nove anni fa cercarono di scuotere Venezia, finendo comunque - parte di loro - in ruoli di governo cittadino (agli inizi c’era anche il sindaco Luigi Brugnaro).
Da pochi giorni in Facebook una trentina di ragazzi ha aperto una pagina dal titolo "Generazione90" e ha diffuso un vero e proprio manifesto, sottoscritto da 32 veneziani nati appunto tra i 20 e i 30 anni fa. Per la maggior parte sono studenti, ma c’è chi ha già esperienze in politica, nel Pd soprattutto, anche se - dicono - il gruppo è trasversale e non schierato politicamente. Ma ci sono anche commercianti, tassisti, addetti al management e al marketing. Nel manifesto suonano la carica ai loro coetanei. Tanto per mettere le cose in chiaro: «Le generazioni precedenti hanno fallito, per ingordigia e incapacità - scrivono - Svegliamoci e iniziamo a pensare al nostro futuro. Per noi e per chi verrà dopo di noi. Il momento è adesso, è tutto nelle nostre mani». E ancora: «Non siamo nostalgici, siamo incazzati... Il momento delle analisi è finito, Il momento delle lamentele è finito. È ora di agire. I giovani che vogliono restare o trasferirsi a Venezia e nelle isole devono poter programmare il loro futuro».
© RIPRODUZIONE RISERVATA Da pochi giorni in Facebook una trentina di ragazzi ha aperto una pagina dal titolo "Generazione90" e ha diffuso un vero e proprio manifesto, sottoscritto da 32 veneziani nati appunto tra i 20 e i 30 anni fa. Per la maggior parte sono studenti, ma c’è chi ha già esperienze in politica, nel Pd soprattutto, anche se - dicono - il gruppo è trasversale e non schierato politicamente. Ma ci sono anche commercianti, tassisti, addetti al management e al marketing. Nel manifesto suonano la carica ai loro coetanei. Tanto per mettere le cose in chiaro: «Le generazioni precedenti hanno fallito, per ingordigia e incapacità - scrivono - Svegliamoci e iniziamo a pensare al nostro futuro. Per noi e per chi verrà dopo di noi. Il momento è adesso, è tutto nelle nostre mani». E ancora: «Non siamo nostalgici, siamo incazzati... Il momento delle analisi è finito, Il momento delle lamentele è finito. È ora di agire. I giovani che vogliono restare o trasferirsi a Venezia e nelle isole devono poter programmare il loro futuro».