Valecenter, il pienone dopo la paura: «Non abbiamo paura, troppa gente per un'altra rapina»

Domenica 11 Febbraio 2024 di Giulia Zennaro
Valecenter

MARCON - Il primo sabato pomeriggio dopo la rapina al centro commerciale Valecenter di Marcon, mercoledì scorso, è passato come un fine settimana qualunque.

E, in effetti, era proprio un sabato pomeriggio come tutti gli altri, quelli che caratterizzano la vita di ogni centro commerciale: caotico, pieno di gente, colorato. Fin dal parcheggio si intuisce come la vita sia tornata a scorrere come prima, nel villaggio commerciale a un passo dall'aeroporto di Venezia e dalla città lagunare. Una distesa di macchine quasi a perdita d'occhio, nei posti auto che si estendono per centinaia di metri attorno alla struttura. Difficile trovare un posto libero, soprattutto durante l'orario di maggiore affluenza.

FOLLA
Anche alla Sme, presa di mira venerdì da un mitomane che ha segnalato la presenza di una bomba all'interno del negozio, portando all'evacuazione e all'intervento di Carabinieri, artificieri e unità cinofile, la situazione è piacevolmente caotica, per la gioia dei commessi che si erano visti rovinare un pomeriggio di lavoro. Ad affollare il centro commerciale Valecenter di Marcon, che anche nella serata della rapina era pieno di gente (il colpo è avvenuto intorno alle 18.30), soprattutto famiglie con bambini, gruppetti di giovanissimi che si dedicano alle classiche "vasche" avanti e indietro e molte coppie: siamo pur sempre non solo in periodo di Carnevale ma anche a pochi giorni da San Valentino.

NESSUNA PAURA
A curiosare davanti alla vetrina della gioielleria Di Valenza, obiettivo dei rapinatori mercoledì, tante persone e diversi clienti all'interno. Le commesse, fin da subito estremamente riservate, hanno appeso un eloquente cartello: "Il personale non è interessato a rilasciare interviste. Vi ringraziamo per la comprensione. Nel caso ci fosse insistenza saremo costretti a chiamare le guardie o le forze dell'ordine". «Queste poverette stanno lavorando col pensiero delle colleghe a casa traumatizzate. Se abbiamo paura?», dice Susanna, cercando lo sguardo del marito. «No, perché dovremmo? È pieno pomeriggio e ci sono centinaia di persone qui intorno. Si cammina a fatica. Non mi sembra il momento ideale per un'altra rapina». Lo spavento provato dalle decine di persone presenti al momento dell'assalto (con i poveri commessi lasciati fuori per ore finché non si sono concluse le operazioni di bonifica) non sfiora nemmeno Roberto, che osserva i figli giocare nel corner per bambini nella piazzetta a pochi passi dalla gioielleria.

SAN VALENTINO
«Come ogni weekend siamo qui per fare la spesa e, oggi, per cercare qualche vestito per i piccoli. Sinceramente non avevo neanche mai fatto caso a quella gioielleria, non è decisamente alla portata delle mie tasche», osserva ridendo. «Mia moglie se ne farà una ragione, di sicuro non potrò contribuire a risanare le perdite subite dal negozio regalandole un gioiello per San Valentino».
Molte coppie, di tutte le età, passeggiano davanti alla vetrina e si fermano a dare un'occhiata alla merce esposta: le vetrine sono rimaste sguarnite solo la giornata successiva alla rapina, quando la gioielleria è rimasta chiusa per inventario. Ci sarà un incremento di vendite nel negozio saccheggiato, grazie alla improvvisa (e indesiderata) fama che ha raggiunto negli ultimi giorni, complice anche la ricorrenza che celebra gli innamorati? Sono soprattutto giovani fidanzati a soffermarsi davanti alla vetrina di Valenza: ma non tutte le donne saranno soddisfatte e dovranno abbassare i propri standard.
Davanti a Zara c'è un grande cuore rosso addobbato con luci e una panchina. Un angolo perfetto per i selfie di coppia e in famiglia. Nell'affollato sabato pomeriggio c'è la fila per farsi una foto: quella, almeno, è gratis.
 

Ultimo aggiornamento: 13 Febbraio, 20:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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