​Gli agriturismi del Veneto "paralizzati" da norme troppo rigide

Sabato 25 Marzo 2017 di Alvise Sperandio
Gli agriturismi del Veneto "paralizzati" da norme troppo rigide
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MESTRE - «Le norme venete sono troppo stringenti, così i nostri agriturismi soffrono la concorrenza delle regioni limitrofe che invece favoriscono questa attività». L'allarme è giunto dal convegno della Cia provinciale che al centro Cardinal Urbani di Zelarino ha messo a confronto le legislazioni sul settore del Veneto, della Lombardia, dell'Emilia Romagna e del Lazio, alla presenza dei rispettivi assessori all'agricoltura Giuseppe Pan, Giovanni Fava, Simona Caselli e Carlo Husmann. «Fatichiamo a competere ha spiegato Patrizia Del Ponte, presidente di Turismo verde Venezia a cui aderiscono 153 agriturismi per un migliaio di addetti Solo per fare gli esempi più eclatanti: da noi è fissato il criterio del 51% minimo della produzione propria mentre in Lombardia sono al 30; da noi al massimo sono ammesse 30 camere da letto, alloggi o da campeggio, mentre in Lombardia sono il doppio. In questo modo diventa difficile aprire un'attività e anche contrastare l'abusivismo». L'associazione di categoria ha calcolato che nonostante il Veneto sia la prima regione per numero di turisti, soltanto l'1% di loro è ospite di un agriturismo (in regione ce ne sono 1.450, per circa 6mila addetti). Non solo: se la normativa veneta fosse uniformata a quella delle altre regioni, il reddito medio crescerebbe del 20%.
Ultimo aggiornamento: 26 Marzo, 12:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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