L'ex cognato di Maniero risponde alle domande del Gip sul "tesoro" del boss

Giovedì 19 Gennaio 2017
Felice Maniero
VENEZIA - Sono stati svolti giovedì 19 gennaio gli interrogatori di garanzia di Riccardo Di Cicco ex cognato di Felice Maniero, l'ex boss della Mala del Brenta poi pentito, e del broker Michele Brotini, arrestati con l'accusa di riciclaggio. I due, secondo dichiarazioni fatte ai Pm della Direzione distrettuale antimafia di Venezia da parte di Maniero stesso avrebbero custodito e gestito il suo "tesoro", frutto di rapine e spaccio di stupefacenti negli anni '80.

Di Cicco ha collaborato rispondendo alle domande del Gip del Tribunale di Belluno, città dove è detenuto, secondo quanto riferito dall'avvocato di fiducia Jacopo Folco Peruzzi. «Di Cicco ha risposto alle domande in modo collaborativo - ha detto Peruzzi - dando tutte le spiegazioni del caso ai riscontri che sono stati chiesti dal Gip di Belluno». «Ora gli atti - ha aggiunto - saranno trasmessi al Gip di Venezia Alberto Scaramuzza che ha firmato l'ordinanza di custodia in carcere mentre noi faremo istanza prima per la revoca della misura o in subordine per la riduzione della stessa ai domiciliari». «Poi - ha concluso - chiederemo un omologo interrogatorio ai due Pm che hanno svolto l'inchiesta e che hanno meglio il polso della situazione». Da parte sua, l'avv. Alfredo Auciello che difende Brotini, in carcere a Treviso e sentito dal Gip del locale Tribunale, ha detto che il suo cliente «si è avvalso della facoltà di non rispondere». «Questo perché - ha spiegato - la mole di dati nelle 120 pagine dell'ordinanza vanno esaminati». «Il mio assistito - ha concluso Auciello - è incensurato ed è sereno».
Ultimo aggiornamento: 18:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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