Venezia, 38 milioni di euro dalla tassa di soggiorno: un incasso record

Giovedì 21 Marzo 2024 di Fulvio Fenzo
Incasso record di tasso di soggiorno

VENEZIA - Un avanzo libero di 54 milioni di euro, la tassa di soggiorno che ha superato il record raggiunto nel 2019 toccando i 38 milioni di euro, il Casinò tornato a macinare utili anche per Ca' Farsetti e nell'operazione "Bosco dello Sport" i 95 milioni di indebitamento si sono già ridotti a 75 attraverso l'operazione della cessione dei terreni che erano di proprietà della società della Casa da gioco. Il rendiconto 2023 del Comune è passato in Giunta con una serie di numeri lontani anni-luce dalla situazione che l'amministrazione Brugnaro aveva trovato al suo arrivo nel 2015, ma anche dall'incubo degli anni del Covid «quando, con le entrate crollate dell'imposta soggiono o della Ztl bus - spiega l'assessore al Bilancio Michele Zuin - ci salvammo proprio grazie all'avanzo dell'anno precedente.

Ecco perché è bene avere queste somme».

IL RECORD
«Con l'imposta di soggiorno siamo tornati ai valori prepandemici. Anzi - aggiunge Zuin -, li abbiamo superati: 38 milioni contro i 37 del 2019. Un dato dovuto all'aumento dei posti letto? Non posso dirlo... Io lo prendo come dato al di là di quante strutture ricettive ci sono». Sul fronte del turismo, l'unica entrata risultata in calo è quella degli introiti per la Ztl bus, scesi dai 22 milioni del 2019 ai 16 milioni dell'anno scorso, segno evidente di una diminuzione degli arrivi dei turisti in pullman. Ma questa, appunto, è solo una delle due voci con il segno "meno" dei conti di Ca' Farsetti, che ora passeranno in commissione per essere votati in Consiglio comunale entro il 30 aprile. «La "cassa libera" ha chiuso al 31 dicembre con 150 milioni 94mila euro, leggermente inferiore al 2022 perché abbiamo anticipato le somme del Superbonus a Insula che poi ce le restituirà in 4 anni. Altra cosa di cui andiamo fieri è l'indicatore di tempestività nei pagamenti dei fornitori: chiudiamo a 18,42 giorni contro i 17,79 del 2022, e questo è il tempo dei pagamenti effettuati prima della scadenza fattura, grazie al fatto che abbiamo parecchia cassa libera».


IL BOSCO DELLO SPORT
I 95 milioni di debito previsto (ma non ancora entrato nel rendiconto) per il Bosco dello sport sono intanto diminuiti. E Zuin su questo dedica un capitolo a parte: «Lo avevamo detto che si sarebbero ridotti, e sono già 20 di meno più gli altri fondi per lo sport a cui stiamo cercando di accedere». E qui entrano in gioco le magie contabili "tra socio (il Comune) e società (il Casinò) relative all'acquisto dei terreni nel quadrante di Tessera della Casa da gioco, pagati 18 milioni, tra dividendi e chiusura di un "fondo svalutazione crediti". «L'opposizione diceva che avremmo indebitato la città per fare lo stadio e il palasport - prosegue Zuin -. Non è vero: nel 2015 il Comune era esposto per 345 milioni, oggi siamo a 237 e, quando entreranno i mutui per il Bosco, questa cifra resterà comunque stabile perché nel frattempo ne saranno chiusi degli altri».


IL CASINÓ E LE MULTE
E non c'è solo il record della tassa di soggiorno. «Nel 2023 il Casinò ha toccato il massimo degli incassi da quando ci siamo noi: 115 milioni, che per il Comune significano un introito netto di 19 milioni di euro - continua Michele Zuin -. Nel 2015-2016 eravamo noi a dover sborsare da 3 a 4 milioni all'anno per evitare le passività». Di contro, nel 2023 sono sensibilmente calati gli incassi dalle sanzioni per il Codice della strada. Facendo sempre un raffronto con il periodo pre-Covid, nel 2019 dalle multe arrivavano 19 milioni l'anno, mentre nel 2023 si è scesi di 5 milioni, arrivando a 14 milioni. «Ma - aggiunge Zuin - con un avanzo libero di 54 milioni, questo non ci cambia la vita».


RISPARMI E COSTI
L'assessore spiega quindi le ragioni di questo avanzo: «Una parte, circa 26 milioni, arriva dall'aver fatto le stesse cose spendendo meno. 54 milioni sono tanti? Per me si tratta di buona amministrazione, perché non c'è scritto da nessuna parte che bisogna "spendere tutto". Per esempio, con la guerra in Ucraina, ci siamo trovati spese energetiche per una quindicina di milioni di euro raddoppiate all'improvviso. Oggi siamo leggermente più sotto, ma questi costi non sono rientrati nella normalità. L'avanzo ci consentirà di fare cose nuove, manutenzioni e investimenti. Quali? Non ne abbiamo ancora parlato. Aspettiamo l'assestamento di bilancio».


LA TASSA DI IMBARCO
In tutto questo, visto che è scattata dal maggio 2023, nel rendiconto mancano ancora i 2,50 euro dovuti da ogni passeggero in partenza dall'aeroporto Marco Polo di Tessera, calcolati complessivamente sui 10 milioni annui. «Non abbiamo inserito la tassa d'imbarco, non abbiamo ancora incassato niente - conclude l'assessore al Bilancio -. Aspettiamo l'esito del ricorso al Consiglio di Stato cui Save, assieme ad alcune compagnie aeree, si è rivolta dopo aver perso al Tar».
 

Ultimo aggiornamento: 22 Marzo, 09:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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