VENEZIA - È entrata in acqua, per le sedute di fisioterapia, nella piscina dell'ex ospedale al mare al Lido completamente vestita: maglia a maniche lunghe e pantaloni, rigorosamente lunghi. Unico elemento in comune con tutti gli altri pazienti la cuffia che però neanche a dirlo, era calata quasi fino sopra gli occhi. Così una donna musulmana residente in centro storico ha chiesto, e ottenuto, di potersi sottoporre alle dieci sedute di piscina e rieducazione funzionale in acqua, che le erano state prescritte dal medico al monoblocco dell'ex Ospedale al mare, sede del distretto sanitario.
Alla donna il ciclo di talassoterapia era stato prescritto per ragioni cliniche. Lei, però, non ha voluto rinunciare alle sue tradizioni e non voleva entrare in piscina con un normale costume da bagno. Perciò si è presentata, assieme al marito, e ha chiesto di poter entrare in acqua vestita. Non solo: alcuni testimoni oculari hanno raccontato che il marito, durante tutto il ciclo di sedute fisioterapiche in acqua, si è piazzato davanti alla piscina, con fare minaccioso, e non voleva che gli altri pazienti la guardassero.
Ultimo aggiornamento: 12:58
© RIPRODUZIONE RISERVATA Alla donna il ciclo di talassoterapia era stato prescritto per ragioni cliniche. Lei, però, non ha voluto rinunciare alle sue tradizioni e non voleva entrare in piscina con un normale costume da bagno. Perciò si è presentata, assieme al marito, e ha chiesto di poter entrare in acqua vestita. Non solo: alcuni testimoni oculari hanno raccontato che il marito, durante tutto il ciclo di sedute fisioterapiche in acqua, si è piazzato davanti alla piscina, con fare minaccioso, e non voleva che gli altri pazienti la guardassero.
