Psicosi terrorismo, prime disdette
negli hotel. Cipriani: «Anche i cinesi»

Sabato 21 Novembre 2015
Psicosi terrorismo, prime disdette negli hotel. Cipriani: «Anche i cinesi»
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VENEZIA - I contraccolpi degli attacchi terroristici a Parigi e il clima di tensione in tutta Europa stanno già preoccupando il mondo del turismo, e in particolar modo, quello alberghiero. E mentre l’associazione Albergatori veneziana ha deciso di issare le bandiera a mezz’asta per ricordare la morte di Valeria Solesin nell’attentato al teatro Bataclan, si iniziano ad avvertire alcuni segnali che, se confermati nel lungo periodo, non fanno dormire sonni tranquilli agli imprenditori.

«Fino a questo momento - sottolinea il direttore di Ava, Claudio Scarpa - le disdette sono contenute, ma la situazione è costantemente in evoluzione. La cartina di tornasole l’avremo con il periodo tra Natale e Capodanno e con quello di Carnevale. In realtà, per avere una previsione di un eventuale regresso del movimento turistico e alberghiero si dovranno attendere almeno sei mesi, salvo che non vi siano altri drammatici eventi». Intanto l’Ava istituirà un Osservatorio permanente con il compito di verificare e vagliare la situazione e, allo stesso tempo, il fenomeno delle disdette.

«È una follia! Non si può vivere nella paura. Trovo davvero sbagliato fomentare la paura. Se la paura è il sentimento che ci guida nella vita di tutti i giorni, allora vuol dire che hanno vinto 'loro'». Così all'Adnkronos il patron dell'Harry's Bar, Arrigo Cipriani, che, commentando l'allarme sicurezza scattato anche per l'Italia dopo gli attentati di Parigi, sottolinea come nello storico locale di piazza San Marco a Venezia «già fioccano le disdette per Natale». «Io ero ragazzino durante la guerra e per andare a scuola prendevo la filovia a Preganziol, e capitava che veniva mitragliata dagli aerei alleati. Certo, avevamo paura, ma si continuava a vivere, si andava avanti, non vivevamo nel panico - ricorda Arrigo Cipriani - Londra ha convissuto per trent'anni con il rischio di attentati dell'Ira e lì la vita è continuata tranquillamente. Subito dopo l'11 settembre e l'attentato alle Twin Towers, il sindaco di allora Rudolph Giuliani fece un appello ai newyorchesi perché tornassero subito alla vita normale, perché tornassero nei ristoranti, e così è stato, e infatti non abbiamo registrato nessun calo di clientela, e si è subito tornati alla vita di prima». «Qui invece fioccano già le disdette di prenotazioni per Natale - spiega il patron dell'Harry's Bar - perfino una comitiva cinese ha già fatto sapere che non verrà...».
Infine, Cipriani non manca di stigmatizzare anche la diversa reazione che si è avuta qui da noi e negli altri paesi europei «per gli attentati di Parigi e quelli di Bagdad e Istanbul con migliaia di morti. Due pesi e due misure che non vanno bene», conclude.
Ultimo aggiornamento: 19 Novembre, 22:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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