Venezia. San Marco, quattro cantieri aperti in Basilica: dal 2024 lavori anche su tetto e cupole

Domenica 26 Novembre 2023 di Michele Fullin
La basilica di San Marco

VENEZIATre cantieri aperti per il restauro della Basilica di San Marco a Venezia, che diventeranno quattro all’inizio del 2024. Questo grazie ai 95 milioni stanziati dai ministeri delle Infrastrutture e della Cultura per la tutela del patrimonio culturale e storico italiano. Alla Basilica sono stati destinati al Provveditorato alle Opere pubbliche un milione e 600mila euro in tre anni, che saranno utilizzati per il restauro della copertura in piombo. Il decreto è stato pubblicato e a darne notizia è la Procuratoria di San Marco, l’ente che si occupa di gestire l’utilizzo della Basilica e soprattutto della manutenzione della millenaria Fabbrica. I lavori a San Marco, d’altronde, sono all’ordine del giorno per molteplici cause: l’inquinamento atmosferico che gessifica la pietra e il salso che danneggia tutte le strutture, mosaici compresi. A dare un duro colpo erano state le acque alte eccezionali del 2018 e soprattutto del 2019, quando il Primo procuratore Carlo Alberto Tesserin disse che la Basilica in poche ore era invecchiata di mezzo secolo.

L’importo totale del progetto di restauro del complesso tetto (cupole comprese) è di poco superiore ai 4 milioni, per cui ne mancano da finanziare circa due milioni e mezzo. «Intanto abbiamo la garanzia della continuità - spiega il Procuratore di San Marco Bruno Barel - sperando ovviamente che si riesca ad integrare in futuro l’intero importo. D’altronde, non si potrebbe fare tutto in un anno. Siamo tutti soddisfatti perché riusciamo a dare un segnale forte per il recupero di questo bene inestimabile, grazie anche alla bella sinergia con il Provveditorato, che ha proposto il nostro progetto al Ministero dandogli autorevolezza. Per il resto, ci sono già tre appalti in corso e questo sarà il quarto e bisogna anche conciliare i restauri con il servizio religioso, le esigenze dei visitatori e quelle delle attività della piazza, già oberata di cantieri».

Al momento sono in corso altri importanti interventi. Primo, il nartece, pesantemente provato dalle acque alte e della Cappella del Santissimo Sacramento (3.3 milioni dal Ministero della Cultura). Poi con fondi propri la Procuratoria sta consolidando i mosaici dei portali, che nei mesi scorsi avevano subito alcuni distacchi. E tra una decina di giorni partirà l’intervento per proteggere la cripta (già impermeabilizzata) da eventuali acque alte eccezionali che potrebbero entrare dalle finestre poste sul rio della Canonica. Il 12 novembre 2019, l’acqua alta di 187 centimetri entrò proprio da lì, provocando danni ingenti. L’entrata in funzione del Mose l’anno successivo ha scongiurato ulteriori danni, ma la Procuratoria intende evitare ogni rischio con un intervento da 600mila euro finanziato con fondi propri. Per il monitoraggio della situazione e la progettazione degli interventi, la Procuratoria sta anche investendo in capitale umano. «Stiamo puntando molto sulla qualità e l’eccellenza dei tecnici - riprende Barel - coordinati dal nostro bravissimo proto, il professor Mario Piana. Stiamo assumendo personale per migliorare l’ufficio tecnico. C’è bisogno di personale qualificato, poiché ogni intervento non è mai come sembra. La copertura delle cupole è in piombo, l’interno è in legno e va controllato pezzo per pezzo sostituendo le parti ammalorate tenendo conto di come interagiscono legno e metallo. Anche sulla facciata, i tecnici si sono accorti che erano danneggiate le parti vicine a quelle che avevano subito distacchi. Ci sono sorprese continue e per questo oltre ai finanziamenti abbiamo bisogno di personale con una preparazione di eccellenza».

Ultimo aggiornamento: 12:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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