Addio al piccolo Achille, i genitori: «Un angelo che proteggerà tutti i bimbi malati»

Giovedì 27 Aprile 2017
Il piccolo Achille
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PORTOGRUARO - L'ultimo pensiero dei genitori: «Sarai un angelo che proteggerà tutti i bambini malati»
 Queste le parole papà, il noto calciatore Stefano Favret, e mamma, Sara Da Re, rivolgono al loro bimbo di 3 anni, scomparso a causa di una spietata malattia. E si  terranno domani in duomo a Portogruaro il funerali del l bimbo. Fino alla fine tutti ma proprio tutti avevano tifato per lui, nella speranza di ribaltare l'esito dell'ultima partita che stava combattendo con il destino, all'ospedale infantile Burlo di Trieste, dopo che le sue condizioni si erano aggravate. I genitori, residenti a Portogruaro, hanno rivolto un pensiero a tutti coloro che li hanno sostenuti nell'ultimo anno, dopo la terribile diagnosi.

«Grazie al sostegno che tutti i parenti e i tanti amici di Achille ci hanno dato - hanno sottolineato - ringraziamo medici e infermieri dei reparti di chirurgia, oncologia e terapia intensiva dell'ospedale triestino; l'oncologia pediatrica dell'ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone; la radioterapia e Area giovani del Centro di riferimento oncologico di Aviano; l'Agmen, Associazione genitori dei malati emopatici e neoplastici del Friuli e l'Ail, Associazione contro le leucemie e linfomi». Anche i nonni ricordano il piccolo nipotino. «Sei sempre stato unico per me - racconta la nonna paterna Caterina - ti vorrò sempre bene e rimarrai sempre il mio guerriero». «Se un giorno qualcuno ci chiederà se la nostra vita ha un senso la risposta sarà sì' aggiungono i nonni materni Antonella e Paolo - solo per essere stati con te. Grazie Achille per quello che ci hai insegnato». 
La morte del piccolo ha scosso il Veneto orientale, valicandone i confini per quanto riguarda il mondo del calcio, nel quale Favret è un giocatore stimato e apprezzato per le sua doti umane, oltre a quelle agonistiche. Grande cordoglio è stato espresso dal San Donà, dove il centrocampista gioca in questa stagione, da Conegliano, dove è nato, e da Mestre (città in cui ha iniziato e che ieri l'ha salutato con uno striscione allo stadio), Pordenone, Sacilese, Bassano e Altovicentino, squadre dove da atleta ha lasciato un segno.

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