Rialto vive nel terrore, i negozianti dicono basta: «Ci difenderemo così»

Domenica 12 Marzo 2017 di Giorgia Pradolin
Il ponte di Rialto
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VENEZIA - Fino a qualche anno fa gli orefici di Rialto tenevano la porta aperta, non invocavano presidi delle forze dell'ordine e telecamere, non avevano paura di andare al lavoro. Ma come raccontano molti di loro, lo scenario è completamente cambiato e la laguna non è più sicura come prima. Le due rapine in pochi mesi (l'ultima venerdì pomeriggio alla giolleria Bastianello Arte) sono campanelli d'allarme. «Siamo molto preoccupati - spiega Riccardo Dusi dalla sua gioielleria Boscolo Gioie sul ponte di Rialto - negli ultimi tre anni la situazione è peggiorata nella zona, al di là del degrado e della moltitudine di venditori abusivi e borseggiatori, spesso si verificano pestaggi notturni da parte di ubriachi, e al mattino troviamo gocce di sangue e cocci rotti sui gradini del ponte. Per non parlare poi di quando c'erano le impalcature, durante i lavori di restauro, ogni mattina trovavamo escrementi umani davanti alla nostra porta».  I commercianti hanno pensato ad un modo per sentirsi più sicuri. «A breve faremo protocollare in Comune un progetto che prevede telecamere esterne di videosorveglianza sul ponte, posizionate da ambo le parti per avere delle riprese incrociate. Siamo disposti a finanziarle noi esercenti senza nemmeno averne visione, le consegniamo chiavi in mano al controllo esclusivo della Polizia, purché vi siano»...

 
 

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