Quindicenne scomparso: volantini con nome e foto davanti alle scuole, ma è un gioco. La mamma: «Grave episodio di bullismo»

«Al mattino alcune mamme mi hanno chiamata dopo aver visto il manifestino per chiedermi cos'era successo, una burla di pessimo gusto e pesante»

Sabato 25 Febbraio 2023 di Marco Corazza
Bullismo

SAN MICHELE AL TAGLIAMENTO - Davanti all'asilo e al parco comunale di Bibione è comparso un manifesto con cui viene denunciata la scomparsa di un quindicenne, ma la famiglia dell'adolescente smentisce tutto e denuncia pubblicamente l'accaduto come l'ennesimo atto di bullismo nei confronti del figlio.

L'ALLARME
«Al mattino alcune mamme mi hanno chiamata subito dopo aver visto il manifestino per dirmi se mio figlio, che ha 15 anni, era davvero scomparso - racconta la mamma del ragazzo - La stessa cosa è successa al mio compagno: mentre stava lavorando alcune persone sono andate a chiedergli se era vero che il ragazzo era scomparso».

Tutto per alcuni manifesti che sono stati appesi al parco comunale e davanti all'asilo di Bibione. Cartelli con cui veniva denunciata la scomparsa di una quindicenne con tanto di foto. Un vero allarme per la comunità bibionese dove tutti si conoscono e inevitabilmente cercano di darsi una mano: per questo la scomparsa del minorenne ha lasciato sgomento e incredulità in molte famiglie, che insieme hanno subito cercato i familiari dell'adolescente per chiedere lumi su quanto era realmente accaduto.

SCHERZO AMARO
«Visto che carnevale è passato questo è uno scherzo di pessimo gusto e pesante - ribadisce la mamma del giovane - Tutto perché alcuni suoi coetanei, con i quali non c'è nè frequentazione e neppure rapporti di amicizia, si sono permessi di attaccare dei manifesti sui pali dell'illuminazione vicino all'asilo e nel parco di Bibione, con tanto di foto, nome e cognome, e con una scritta in rosso con cui veniva denunciata la scomparsa di mio figlio. Ribadisco che si tratta di uno scherzo di pessimo gusto, che pesa ulteriormente visto anche il precedente episodio sempre contrassegnato da un evidente bullismo ai danni di mio figlio. Quegli stessi ragazzi non sono nuovi a questi comportamenti, tanto da aver già fatto altri scherzi pesanti anche ad altri giovani della zona. Mi chiedo come possano questi ragazzi non rendersi assolutamente conto della gravità di ciò che fanno. Se adesso, ancora adolescenti, si comportano in questo modo, cosa faranno nei prossimi anni quando saranno più grandi?».

EPISODI SIMILI
Secondo la donna il caso non sarebbe isolato, non solo perché il gruppo avrebbe preso di mira altri giovani, nonché lo stesso figlio, in passato. «La scorsa estate sempre a mio figlio era stata rubata la bicicletta - continua la donna, comprensibilmente in apprensione per quanto sta accadendo - e sempre, come lo ritengono loro, "per scherzo". Poi il mio compagno ha trovato il gruppo di bulli, sgridandoli, ma non credo che tutto questo sia servito».

SPIRITO DI BRANCO
Molto spesso i giovani si fanno scherzi tra di loro per divertirsi e sentirsi accettati dai propri coetanei. Tuttavia, quando questi scherzi diventano troppo pesanti e dannosi, rischiano di trasformarsi in vere e proprie forme di bullismo, che possono causare gravi conseguenze per le vittime e i loro familiari. Ed è in casi come questi che i giovani devono imparare a considerare le conseguenze delle proprie azioni e a capire che i loro comportamenti possono avere un impatto significativo sulla vita degli altri.

SOLIDARIETÀ
Le espressioni di vicinanza alla famiglia del quindicenne, esternate attraverso i social, non sono mancate. A San Michele al Tagliamento i genitori, gli insegnanti e la comunità nel suo insieme hanno sempre collaborato proprio per fornire ai giovani gli strumenti necessari per affrontare le sfide della vita in modo responsabile e rispettoso. Non sono mancati incontri anche con l'Amministrazione comunale, da sempre sensibile alle problematiche giovanili. Tempo fa problemi simili riguardanti gli adolescenti erano già emersi nell'entroterra sanmichelino. Ora, a quanto pare, anche sul litorale serve maggiore attenzione. «Insomma - concludono i genitori del ragazzino finito nel mirino del gruppetto di coetanei - è importante che si valuti la differenza tra uno scherzo inoffensivo e un atto di bullismo vero e proprio e che i ragazzi capiscano che i loro comportamenti possono avere conseguenze negative sulla vita degli altri».
 

Ultimo aggiornamento: 12:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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