Sta per entrare in casa poi l'incubo, un cane lo azzanna al polpaccio: la padrona non riesce a fermarlo. Risarcimento di oltre 5mila euro

Giovedì 29 Giugno 2023 di Sara Zanferrari
Foto di repertorio

PIANIGA - Cinque anni per ristabilire la giustizia per un 48enne di Pianiga, A.D.M., dopo essere stato vittima della violenta aggressione da parte di un cane, mentre tornava a casa sua in via Rodari, vicino al parchetto omonimo nella frazione di Mellaredo. È il 19 giugno 2018, le 22.00 circa, l'uomo stava rientrando con la moglie dopo aver trascorso fuori la serata, quando, nel momento in cui è sceso dall'auto, una volta parcheggiato, veniva aggredito da dietro da un pastore peruviano, un cane di taglia grande dal peso intorno ai 30 chili, senza guinzaglio e senza museruola, scappato alla sua padrona, C.M., cinquantenne, anche lei di Pianiga.

L'aggressione

La vittima ha tentato di divincolarsi, con l'aiuto anche della moglie, che però non è riuscita a strapparlo dalle fauci dell'animale, saldamente chiuse sul suo polpaccio, fino a che non è sopraggiunta la padrona che con difficoltà è riuscita finalmente a far desistere l'animale che ha mollato la presa.

Recatosi al pronto soccorso di Dolo risultavano ferite per 20 giorni. E' così che l'uomo ha deciso di rivolgersi all'avvocato Stefano Marrone di Dolo per ottenere quantomeno il risarcimento del danno, nonostante ci sia voluto tutto questo tempo e, inoltre, la cicatrice resterà per sempre ben visibile sulla sua gamba sinistra.

«Abbiamo fatto un processo durato fino a oggi, 28 giugno (ieri per chi legge, ndr) spiega l'avvocato Marrone - Dopo 5 lunghi anni abbiamo ottenuto la condanna dell'imputata a 600 euro di multa per le lesioni colpose verso lo Stato, più la condanna al risarcimento dei danni nei confronti della persona offesa, che si è costituita parte civile e ha avuto una provvisionale di 2.500 euro con la sentenza di condanna, più spese legali di 2.200 euro oltre accessori". L'imputata era difesa dall'avvocato Vito Grillo di Mestre. «C'è voluto un po' di tempo, poiché i processi non sono veloci, ma con questa sentenza un primo passo verso la giustizia è sicuramente stato fatto», ha concluso l'avvocato Marrone.

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