VENEZIA - Quando ha aperto la porta, stringeva ancora in mano la sua pistola. Ha ringhiato una frase minacciosa al personale del Suem che stava cercando di rianimare quell'uomo a cui aveva appena sparato, per poi, alla fine, arrendersi e consegnarsi ai carabinieri. Che cosa abbia fatto scattare quella scintilla, per ora, lo si può solo ipotizzare. Che cosa abbia spinto Ciro Esposito, 49enne napoletano, a freddare l'amico fraterno Ivano Gritti, 47, con cui fino al mattino precedente trascorreva ore a chiacchierare al bar, è ciò su cui si stanno concentrando le indagini dei carabinieri in queste ore.
LE IPOTESI
Gli investigatori stanno lavorando su una pista ben precisa. Negli ultimi dieci giorni, infatti, a Venezia ci sono state tre rapine a supermercati, alla Coop e alla Crai. Tre uomini, a volto coperto e con una pistola, avrebbero assaltato i punti vendita di San Giacomo Dell'Orio, calle del Perdon e San Tomà. Tutte zone a pochi passi da San Polo, dove vittima e carnefice vivevano, a un centinaio di metri l'uno dall'altro. Non è stato confermato, e a domanda precisa del magistrato Esposito si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma l'ipotesi dei detective dell'Arma è che i due facessero parte del commando che aveva messo a segno quelle rapine (dal bottino misero, a dire la verità: in tutto poco più di duemila euro). I due potrebbero essersi scontrati nella spartizione del bottino. Si cercheranno ulteriori elementi, nelle prossime ore, a conferma di questa tesi investigativa.
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