VENEZIA - Ieri, per la prima volta, i genitori di Lorenzo Nardelli - il trentaduenne di Salzano massacrato di botte, il 9 agosto scorso, all'intero dell'ascensore di un condominio di Mestre, dopo essere entrato per errore nell'appartamento sbagliato - si sono trovati davanti a Radu e Marin Rusu, i due cugini di origine Moldava rispettivamente di 32 e 35 anni, che uccisero loro figlio, scambiandolo per un ladro. Momenti di palpabile emozione, nell'aula veneziana della Corte d'assise, gremita di pubblico, tra cui molti amici dei due imputati, in carcere da agosto. Il processo ai due uomini, che devono rispondere di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà, si è aperto così davanti ai giudici popolari, al presidente Stefano Manduzio, all'altro giudici togato, Francesca Zancan. Sul banco dell'accusa il pubblico ministero, Stefano Buccini, che contestando ai Rusu quell'aggravante da ergastolo, li ha portati direttamente davanti alla Corte d'assise.
IL NODO CRUDELTÀ
La difesa dei due cugini, rappresentati dagli avvocati Giorgio e Luca Pietramala, aveva chiesto l'esclusione dell'aggravante per poter accedere al giudizio abbreviato che garantisce lo sconto di un terzo della pena. Il giudice per l'udienza preliminare, Benedetta Vitolo, inizialmente aveva fissato un'udienza per esaminare la questione, poi revocata ritenendo la richiesta inammissibile. Ieri l'avvocato Giorgio Pietramala ha rinnovato la richiesta di abbreviato. In questo modo, se alla fine del processo la Corte dovesse escludere la crudeltà, la pena verrebbe automaticamente scontata di un terzo. La difesa ha poi ottenuto l'acquisizione dello screenshot di una pagina Facebook di Nardelli, che dichiarava tra i suoi interessi anche il pugilato e le arti marziali. Respinta invece l'acquisizione di una lettera del sindaco del paese di origine dei Radu che li descriveva come brave persone. Per i genitori di Nardelli, l'avvocato Luca Livieri, ha depositato la costituzione di parte civile in cui si ipotizza un risarcimento complessivo di un milione. Per ora solo un'ipotesi da rivalutare all'esito del dibattimento.
TESTIMONI E CONSULENTI
Il processo entrerà nel vivo la prossima udienza, fissata per il 18 marzo, quando inizieranno a sfilare i testimoni dell'accusa: gli agenti delle volanti, intervenuti sul posto, e i condomini del palazzo di rampa Cavalcacia.