VENEZIA - Le telecamere di sorveglianza riprendono Raffaele Marconi mentre torna, a passi spediti, nel bar Laguna. Ha a tracolla un borsone, dove probabilmente ha infilato il fucile a canne mozze. Non ci sono le immagini dell'omicidio di Khalil Mallat, freddato all'interno del minuscolo locale con un colpo alla testa. Ma le telecamere tornano a riprendere il 33enne traportatore veneziano subito dopo, a quel punto ha l'arma in mano. Insegue l'amico e connazionale del 25enne tunisino, appena ucciso, in campo San Geremia, tra i passanti che sembrano non capire cosa sta accadendo. Poi torna sui suoi passi, verso casa in Ghetto. Sono le terribili immagini dell'omicidio di Cannaregio.
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