Oliveira, da Batistuta alle giovanili del Mira: «Mi rivedo nella passione dei ragazzi»

Giovedì 5 Gennaio 2023 di Luisa Giantin
Luis "Lulù" Oliveira

MIRA - Luis Oliveira, detto Lulù, già giocatore professionista, nel team degli allenatori dell’Asd Galaxy Fc Mira. Il suo ingresso all’interno della società che unisce oltre al Mira le realtà sportive delle frazioni, la Polisportiva Borbiago e l’Asd Marchi Marano è avvenuto quasi in sordina, essendo più concentrato a lavorare con i piccoli calciatori che a farsi conoscere per i suoi successi da calciatore. “L’impegno della nostra società è di qualificare sempre più la formazione dei ragazzi – spiega Alessandro Vescovi, direttore sportivo del settore giovanile del Galaxy – La presenza di Luis Oliveira tra i nostri allenatori va in questa direzione.

La sua professionalità di calciatore professionista unita alla sua grande umiltà è un esempio per tutti. Proprio per questi motivi gli abbiamo affidato una squadra degli Under 12 e la Under 15 regionale – spiega Vescovi - oltre a fare tecnica individuale il sabato mattina con i ragazzi e le ragazze dall’annata 2013 all’annata 2010”.

La carriera

Luis Oliveira, classe 1969, è nato in Brasile a San Louis di Maranhao, e la sua carriera calcistica inizia a 15 anni quando viene acquistato dall’Anderlecht e vola, da solo, in Belgio entrando qualche anno dopo a far parte anche della nazionale belga. In Italia arriva nel 1992 acquistato dal Cagliari per 6 miliardi di vecchie lire ma negli anni successivi gioca anche con la Fiorentina al fianco di Batistuta, con il Bologna, a Como, a Catania e nel 2005 nel Venezia.

Un palmares di primo piano con 800 partite giocate e 300 gol segnati. Oliveira si è trasferito definitivamente in Italia da alcuni anni per amore, poiché la seconda moglie è italiana, di origine sarde ma con i familiari residenti tra la Riviera del Brenta e il Padovano. “Da alcuni anni vivo in Veneto con mia moglie, e per due anni ho allenato le giovanili del Villanova – racconta Oliveira - Qualche mese fa ho incontrato Alessandro Vescovi che mi ha chiesto di seguire alcune squadre di ragazzini ed ho subito accettato”. E’ sua abitudine arrivare in campo con grande anticipo, preparare personalmente il settore di allenamento e accogliere i ragazzini. “Non è semplice lavorare con ragazzini così giovani – spiega l’ex calciatore - sono vivaci e non è semplice tenerli ma ho molta esperienza e qualche volta mi fermo con loro e racconto alcuni aneddoti della mia vita. E’ allora che si fermano e mi guardano con gli occhi spalancati, in silenzio, racconto loro della mia infanzia poverissima in Brasile quando mangiavamo una volta al giorno e la scuola era la strada”.

La società conta proprio sulle sue capacità professionali ma anche sull’appeal che sa infondere sui piccoli giocatori. «Come allenatore – racconta l’ex giocatore del Cagliari - punto molto sulla tecnica, che purtroppo nelle società giovanili di oggi non viene molto considerata. Curo molto l’impostazione del corpo, la coordinazione e la capacità dei piccoli giocatori di avere visione completa dei passaggi per essere poi in grado di sviluppare l’azione. Ci sono bambini e ragazzini che rispondono subito, altri che hanno bisogno di più tempo ma mi piace allenarli. Mi rivedo in loro, hanno entusiasmo, passione e genuinità che i ragazzi, anche solo di qualche anno più grandi non hanno. La soddisfazione più grande – confessa Oliveira - è vedere come applicano la tecnica, come effettuano i passaggi e cerco sempre di portarli a migliorarsi per vederli crescere e credere in se stessi». 

Ultimo aggiornamento: 16:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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