Morto a 79 anni Virgilio Zernitz
Gigi Proietti: «Un dolore grande»

Martedì 26 Luglio 2016
Morto a 79 anni Virgilio Zernitz Gigi Proietti: «Un dolore grande»
VENEZIA - È morto ieri nella sua Venezia a 79 anni l'attore Virgilio Zernitz. A dare la notizia Gigi Proietti, che con Zernitz ha recitato molte volte: «Un dolore molto grande, era un amico carissimo". Di Virgilio Zernitz, forse gli spettatori ricorderanno sempre la voce e la cadenza, quel suo veneziano capace di sottolineature ironiche come di trovare inedite asprezze a seconda dei personaggi, sino a «La famiglia dell'antiquario» con Eros Pagni e la regia di Lluis Pasqual nel 2009, anche se forse il suo autore di una vita resta Ruzante. Questo senza dimenticare che fu attore completo e recitò grandi classici come autori contemporanei. «La mia è stata una carriera lenta e fatta di sacrifici, recitando di tutto, senza frenesia e nemmeno troppa passione, ma divertendomi a fare il mestiere, a recitare con serietà», raccontava, aggiungendo sempre di aver anche «cercato quando potevo di mantenere un rapporto con le mie radici». Nato nel 1937, inizia lavorando nelle cose più varie e in particolare nel teatro sperimentale, acquistando via via un suo spessore come attore drammatico, anche se la sua figura rimarrà forse più legata a un teatro comico di qualità, oltre che a uno leggero e brillante, con sconfinamenti anche nell'operetta, grazie alle sue doti canore. Un legame forte lo stringe sin dall'inizio con Gianfranco de Bosio, che lo fa debuttare nel 1963 allo Stabile di Torino e lo dirige nel tempo appunto in vari spettacoli che aiutano la riscoperta di un grande autore come Ruzante, molto amato anche da Dario Fo, che lo chiama per questo accanto a sè a Spoleto nel 1997. A Torino lavora per tre anni anche con Luigi Squarzina e Franco Parenti. Nel 1967 approda al Piccolo di Milano dove recita «Patatine di contorno» di Arnold Wesker come «la Moscheta» sempre di Ruzante e sempre con De Bosio. Quindi diviene uno degli attori di Luca Ronconi che lo sceglie per far parte del «Riccardo III» di Shakespeare, de «Gli ultimi giorni dell'umanità» di Karl Kraus, de «La pazza Chaillot» Giraudoux nel 1990. Lavora su grandi classici, compreso Eschilo, allo Stabile dell'Aquila con Antonio Calenda e Gigi Proietti, con cui poi partecipa a spettacoli brillanti, da «Il gatto in tasca» di Feydeau a «Cyrano di Begerac». Lo troviamo poi allo Stabile di Genova per Goldoni e Brecht. Una carriera ricca e molto varia, che lo ha visto guidato a suo tempo da altri registi particolari e di qualità come Alessandro Fersen e Roberto Guicciradini.
Spesso richiesto per la sua voce, è per esempio il narratore dei «Viaggi di Ulisse» di Nicola Piovani. 
Ultimo aggiornamento: 27 Luglio, 09:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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