MESTRE - Sembrava dovesse muoversi il mondo. Invece per Oliviero Biancato, elettricista di 53 anni di Marcon, non si è mosso nessuno. Solo gli amici e i famigliari. Pochi altri. Lui che era stato presentato come "l'eroe di San Giuliano", che a dispetto del male che lo stava consumando giorno dopo giorno nel luglio del 2012 non esitò a tuffarsi nel Canal Salso per salvare una donna che voleva uccidersi.
Si era tuffato vestito mentre gli altri stavano a guardare, «perché mi scatta qualcosa dentro», raccontò a suo tempo. Riuscì a salvare la vita a una 42enne di Spinea che voleva farla finita. Oliviero Biancato, però, a dispetto di tutta la sua voglia di vivere che aveva dimostrato anche in quei drammatici momenti, non ce l'ha fatta. È morto venerdì nella sua abitazione, attorniato dall'amore della moglie Maria Teresa, del figlio 24enne, dei fratelli Costanzo e Andrea.
È morto da disoccupato. Perché a maggio scorso l'azienda per la quale lavorava lo aveva licenziato in tronco. Troppe assenze. Dentro e fuori dall'ospedale per i cicli di chemio. Aveva esaurito i 274 giorni di malattia in tre anni per potersi curare. Ma il male non sta a guardare i contratti e le leggi.
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