Mira. Si candida su Instagram e diventa dottoressa di famiglia: la storia di Eleonora, che raggiunge il suo sogno dopo un vita di sacrifici

Durante gli studi in cardiologia, la neo medica ha anche salvato la vita al padre

Venerdì 20 Ottobre 2023 di Redazione web
Eleonora Pagliaro

MIRA (VENEZIA) - Un mezzo singolare per raggiungere la propria realizzazione personale. È grazie a un messaggio via social - Instagram in particolare - che una neo dottoressa mirese ha ottenuto l'opportunità della sua vita. Eleonora Pagliaro è infatti la terza professionista individuata tra le quasi quattrocento candidature grazie alla campagna di reclutamento dei medici dell'Ulss 3 Serenissima, con un messaggio via Instagram. Si trasferisce così da Roma alla Terraferma lagunare e diventerà la nuova dottoressa di famiglia di Mira, nel Veneziano.

Eleonora sarà assegnata dopo i nuovi dottori di base già assegnati ai sestieri di San Marco e Castello, ma è la prima a scegliere la provincia. I prossimi si insedieranno nel sestiere della Giudecca e al Lido di Venezia.

La storia della giovane abilitata è segnata dalla caparbietà: voleva diventare dottoressa di famiglia a tutti i costi, tanto che ci sono voluti due anni di tentativi per entrare a Medicina, un trasferimento a Roma per studiarla, sei anni sui libri sostenuta da due carrozzieri miresi - mamma e papà - un cuore salvato al padre grazie a quei libri, una tesi in anatomia patologica, il sogno di tornare a casa, l'illustrazione della campagna reclutamento medici dell'Ulss 3 che gira tra i neolaureati dell'Università della capitale e un suo messaggio via Instagram per candidarsi.

Dopo tutte queste tappe, da questa settimana la dottoressa Pagliaro parte con 1.140 assistiti. Ex campionessa agonistica di nuoto (fondista), 29 anni, ultima di tre sorelle. «Sono corsa subito da Roma (città in cui immaginavo di fermarmi ancora un po' per il proseguimento del mio percorso professionale) attratta dalla campagna internazionale di reclutamento dei medici dell'azienda sanitaria veneziana - racconta al tavolo del suo primo (e io spero anche ultimo commenta speranzosa) studio medico di via XXV aprile -. Questa responsabilità e questa fiducia che mi sta dando il mio Veneto, che mi ha permesso così velocemente di rientrare a casa a svolgere la professione per cui ho studiato, non esiste ancora in altre parti d'Italia. Tutti i miei colleghi di Roma elogiano questa iniziativa».

«La campagna dice: "Dottoressa, la città più bella del mondo ti aspetta": eccomi qui, io voglio fare la mia parte, e voglio ricordare che la città più bella del mondo, Venezia, lo è anche nella sua terraferma, nella sua provincia, anche questa ha bisogno di medici - dichiara - e anche a questo la campagna sta servendo. Se penso che è partito tutto da un mio messaggio via social e che dopo poche settimane mi trovo a fare il lavoro dei miei sogni, proprio qui, ancora non ci credo. Io vorrei seguire i miei nuovi pazienti, che sono anche miei concittadini, per tutto il loro percorso di vita».

Nei due anni di tentativi per entrare alla facoltà di medicina «mi sono rimboccata le maniche lavorando alla carrozzeria di famiglia e continuando a studiare per passare il test» racconta. «Questo è un sogno che non ha valore. Sapevo di non potermi accontentare di nient'altro e ho tentato e ritentato. Poi le spese, l'affitto, il vivere, i libri, la nostalgia di casa: tutto mi è pesato e nulla mi ha fermato. Per questo devo ringraziare i miei genitori: persone umili, sensibili e forti, che hanno capito da subito l'importanza del mio percorso e a ogni inciampo non mi hanno mai scoraggiata, anzi, mi spronavano a riprovarci».

Mentre studiava per l'esame di Cardiologia ha salvato la vita al padre. «Mi sono accorta di alcuni sintomi. Ne ho subito parlato con il suo medico di base, che mi ha trattata con la serietà con cui si tratta una collega. Posso dire che se non fosse stato per la 'nostra diagnosì, papà probabilmente non sarebbe arrivato alla mia laurea. Questo mi ha fatto capire ancora di più quanto sia importante il ruolo del medico di famiglia, della prevenzione, della presa in cura a tutto tondo del paziente».

Infine la dottoressa spiega come è nata l'idea di utilizzare la piattaforma social: «Ho scritto su Instagram al presidente Luca Zaia il 30 agosto, dopo la campagna di reclutamento internazionale lanciata dalla Regione Veneto per cercare di attrarre nuovi medici di medicina generale disposti a lavorare a Venezia e provincia» racconta la dottoressa. Poi è accaduto l'inaspettato. «Non speravo in una risposta e pensavo già di muovermi per le vie più ufficiali, tramite mail - aggiunge parlando con l'ANSA - invece, con sorpresa, in poche ore attraverso la piattaforma social è arrivata la risposta di Zaia che mi ha messo in contatto con le strutture dell'Ulss3 3 e il sogno si è avverato». Così dopo anni di studi a Roma, grazie ad un messaggio social, «sono riuscita a tornare a lavorare nel mio Veneto. I primi tifosi sono stati i miei familiari, originari proprio di Mira, dove hanno una carrozzeria». Pagliaro promuove a pieni voti la campagna di reclutamento medici. «È stata efficace, sono state le mie colleghe del Lazio, tramite passaparola, a informarmi di questa possibilità dopo averla appresa dal web. Ringrazio il presidente Zaia - conclude - per la velocità d'azione e l'Ulss 3 per avermi dato fiducia. Ho già iniziato a Mira l'attività ed incontrato i primi pazienti».

Ultimo aggiornamento: 21 Ottobre, 14:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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