Mestre. Blitz della finanza in via Piave: elicottero e 80 militari nel regno degli spacciatori

Sabato 23 Settembre 2023 di Nicola Munaro
L'elicottero della guardia di finanza ha perlustrato via Piave fino all'alba

MESTRE - La luce dell’elicottero ha illuminato dall’alto la zona di via Piave fino alle prime ore dell’alba. Lì dove ottanta militari della guardia di finanza di Venezia passavano al setaccio l’intero quartiere nell’ennesimo blitz delle forze dell’ordine da quando la Prefettura ha chiesto di spingere sull’acceleratore e ripulire il più possibile una delle zone più difficili della città, tanto da finire sulla scrivania del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi poco dopo il suo insediamento al Viminale.

Un’operazione che ha ricevuto gli applausi - anche social - dei residenti, prima incuriositi e preoccupati da quanto stava accadendo per via dell’elicottero in volo per ore e poi uniti in un coro virtuale a dire “avanti così”.

L’OPERAZIONE

Il pattuglione di giovedì sera è stato l’acme di una due giorni di controlli da parte della Finanza nel rione Piave, soprattutto dal tramonto. Le fiamme gialle del Comando Provinciale si sono concentrate non solo sulla lotta allo spaccio e all’immigrazione clandestina, portata avanti dai baschi verdi della Compagnia Pronto Impiego di Marghera, ma anche contro l’abusivismo, materia, questa, dei militari del 2° Nucleo Operativo Metropolitano di Mestre. Nella zona tra la stazione di Mestre e via Piave, grazie all’intervento di tre unità cinofile e lo sguardo, dall’alto, dell’elicottero, . A due tunisinisono stati identificati circa 200 soggetti, 11 dei quali segnalati perché trovati in possesso di hashish, cocaina e marijuana denunciati per spaccio sono stati sequestrati 80 grammi di hashish, 30 grammi di cocaina e oltre 700 euro in contanti. Uno dei due, senza permesso di soggiorno, è stato arrestato e - dopo la direttissima di ieri mattina - gli è stato consegnato un divieto di dimora nel comune di Venezia e poi l’ordine di espulsione dell’Italia.

Il lavoro dei finanzieri è continuato anche nei parchi del quartiere Piave, dove sono stati scoperti 600 grammi di hashish abilmente nascosti tra i cespugli e in un tombino, oltre a 2 bilancini di precisione e materiale per il confezionamento delle dosi.

I LOCALI

Le fiamme gialle hanno bussato alla porta di dodici locali tra ristoranti, mini-market, bar e strutture ricettive nelle zone di via Piave, via Cappuccina e via Ca’ Marcello, direttrici dello spaccio in terraferma. 
I controlli hanno portato alla luce violazioni di ogni sorta e ai gestori - tutti stranieri - sono state date multe per oltre 50 mila euro. Nei locali, infatti, c’erano anche otto lavoratori in nero, per lo più bengalesi e cinesi. E sotto sequestro ci sono finiti di oltre 1.500 articoli fuori legge, dal valore complessivo superiore a 10 mila euro e venduti da un commerciante indiano. Questo mentre in un mini-market di un bengalese, sono state sequestrate oltre 800 bottiglie di superalcolici, vendute senza licenza.

ALTO IMPATTO

È stato un Comitato per la sicurezza pubblica a inizio estate a dare la mossa ai controlli interforze in via Piave. Da allora Guardia di finanza, carabinieri, polizia di Stato e polizia locale si alternano e si spalleggiano in blitz mirati e pattuglioni ad ampio spettro identificando, segnalando e arrestando. Nel Rione Piave la situazione era così ad alta tensione da spingere il prefetto Michele di Bari a convocare una riunione all’aperto nel quartiere. Dove ora inizieranno gli sgomberi di appartamenti occupati da abusivi.

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