MESTRE - Sono contenute in cinque faldoni le nuove prove raccolte dalla Procura di Venezia in relazione all’uccisione di Lida Taffi Pamio, l’anziana massacrata il 20 dicembre del 2012 nel suo appartamento di viale Vespucci, a Mestre. La gran mole di documenti è stata depositata ieri, davanti alla Corte d’Appello di Venezia, dove il 14 ottobre si aprirà il processo d’appello a carico di Monica Busetto, l’ausiliaria dell’ospedale Fatebenefratelli, condannata nel dicembre del 2014, in primo grado, a 24 anni di carcere come responsabile di quel delitto. Un anno dopo quella sentenza, infatti, un’altra donna, Susanna "Milly" Lazzarini, implicata nell’uccisione di Francesca Vianello, ha confessato di essere la responsabile del delitto Taffi Pamio. Confessione riscontrata dal rinvenimento di una sua impronta digitale, mista a sangue, nella cucina dove l’anziana fu uccisa.
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