Malattia rara, ma lei aspetta la fine della scuola per farsi operare

Venerdì 5 Luglio 2019
Malattia rara, ma lei aspetta la fine della scuola per farsi operare
MESTRE - Soffre di coliche ripetute e dopo vari esami le diagnosticano una malattia rara. Lei preferisce aspettare la fine della scuola per non compromettere l'anno e, ottenuta la promozione, va ad operarsi con l'intervento che riesce perfettamente. Ha un lieto fine la vicenda di una sedicenne colpita da una dilatazione congenita dei condotti biliari che collegano il fegato al duodeno, passando per il pancreas, e ora guarita grazie ai chirurghi dell'ospedale dell'Angelo che le hanno praticato pure un intervento ricostruttivo.
 
I DOLORI
Tutto inizia quando la ragazza accede ripetutamente al Pronto soccorso riferendo un importante dolore addominale. Ricoverata in Gastroenterologia, viene sottoposta a numerosi approfondimenti, tra cui una ecoendoscopia da cui i medici sospettano la presenza di una patologia malformativa congenita della via biliare. Tocca quindi alla risonanza magnetica che permette di arrivare alla diagnosi: tecnicamente la malattia si chiama cisti coledocica fusiforme di tipo Todani 1c. Se normalmente il calibro del dotto ha un diametro di pochi millimetri, nel caso in questione era ormai di 2,8 centimetri e al suo interno era presente un calcolo. Inevitabile la necessità di operare. La sedicenne preferisce aspettare la fine della scuola, seguita passo passo dai sanitari, patendo nel frattempo diverse coliche. Poi si fa ricoverare nel reparto diretto da Maurizio Rizzo e finalmente entra in sala operatoria.
IL CHIRURGO
«Queste dilatazioni cistiche congenite delle vie biliari spiega il chirurgo Alfonso Recordare, che ha operato la ragazza rappresentano una condizione patologica rara, essendo segnalati in letteratura circa 3.000 casi. È una patologia più frequente nel sesso femminile, meglio conosciuta in Estremo Oriente: in Giappone, dove ho avuto la possibilità di osservare altri pazienti colpiti, si registra un caso ogni 500.000 nati; ma è ben più rara in Occidente, dove si registra un caso ogni due milioni di nati. Si è operata una resezione di tutta la via biliare, dal tratto interno al pancreas, da una parte, fino ai millimetrici dotti biliari intraepatici, cioè del fegato, dall'altra». Un intervento radicale, per evitare che in futuro possa formarsi un tumore, seguito anche dalla ricostruzione delle vie biliari effettuata utilizzando un tratto intestinale escluso dal transito alimentare. La paziente è stata dimessa dopo sei giorni dall'intervento.
L'operazione ha risolto i problemi nella ragazza, ma soprattutto ha impedito l'evoluzione della rara patologia, che nell'adulto ha complicanze gravi e precoci, rappresentate dalla litiasi della via biliare principale, dalla pancreatite ricorrente, dalla colangite e soprattutto dal colangiocarcinoma, appunto la formazione di una neoplasia maligna delle vie biliari.
Alvise Sperandio
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Ultimo aggiornamento: 10:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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