Mestre. "Miracolo" degli ortodossi, l'ex fabbrica trasformata in una nuova chiesa nella zona difficile della città

Domenica 4 Febbraio 2024 di Fulvio Fenzo
"Miracolo" degli ortodossi, l'ex fabbrica trasformata in una nuova chiesa nella zona difficile della città

MESTRE - Pare un miracolo, viste le condizioni in cui si trovava quel capannone abbandonato da anni, alla fine di via Giustizia e proprio dove inizia il sottopasso ciclopedonale che porta in via Trento, bivacco abituale di sbandati e tossicodipendenti. Ma loro, cristiani ortodossi perlopiù romeni e moldavi, in tre mesi lo hanno sistemato per trasformarlo nella loro nuova chiesa di Sant’Agata, la santa che sarà festeggiata oggi (con un giorno di anticipo) e che vedrà arrivare tanti fedeli da città, provincia e anche oltre, con la partecipazione di uno straordinario coro proveniente da Costanza, città romena sul Mar Nero, composto da sacerdoti che ieri hanno colto l’occasione per visitare Venezia.

IL TRASLOCO

Erano in via Monte Piana, nel rione Piave, ma le Ferrovie non gli avrebbero rinnovato il contratto d’affitto scaduto alla fine dell’anno scorso. «E così ci siamo rimboccati le maniche - racconta padre Elia Petean, 28 anni e parroco da cinque -.

Abbiamo cercato un’alternativa e l’abbiamo trovata in questo capannone che era una piccola fabbrica di lampadari, chiusa ormai da 15 anni. L’abbiamo presa nel giugno scorso, comprata facendo un mutuo... Abbiamo preso tutto il piano superiore e, in tre mesi, abbiamo trasferito la nostra chiesa, inaugurata con una processione in ottobre». Dentro, sia chiaro, stanno ancora lavorando in tutti i ritagli di tempo possibili perché, per la festa di oggi, tutto doveva essere in perfetto ordine, e anche perché pure padre Elia è quello che si dice un “prete lavoratore”. «Sì, noi sacerdoti siamo volontari, non abbiamo uno stipendio - riprende -. Io lavoro da lunedì a sabato, il resto del tempo lo impiego nella nostra chiesa».

EDIFICIO TRASFORMATO

Sulla porta affacciata su via Giustizia, dopo la “Carrozzeria Moderna” purtroppo spesso presa di mira da vandalismi e furti, campeggia ora la targa della “Diocesi Ortodossa Romena d’Italia - Parrocchia di Santa Agata”. Da qui, mentre sotto sono rimasti due depositi, si sale per una scala fino al piano superiore, dove si apre la grande sala arredata con l’altare, tappeti e paramenti, trasformando completamente quello che era un semplice capannone “quasi” industriale. Alle finestre le stampe delle immagini dei santi in trasparenza come se fossero dei vetri dipinti (anche se non è detto che prima o poi riusciranno a mettere anche questi). 
«Qui vengono romeni e moldavi, anche ucraini, ma la nostra è una chiesa aperta a tutti - sottolinea il giovane sacerdote -. Un tempo la nostra era la parrocchia di Santa Lucia, fino a quando è stata realizzata la nuova grande chiesa a Zelarino. Tre anni fa, quando quella è stata aperta, abbiamo intitolato la chiesa di via Monte Piana a Santa Agata, e adesso ci siamo trasferiti qua». Questa santa è stata proclamata dalla Chiesa Ortodossa Italiana “Patrona delle Diaconesse”, ed oggi verrà celebrata con una messa che inizierà alle 9.30, seguita dai canti del coro “Armonia” formato da sacerdoti romeni che si sono esibiti in numerosi festival in giro per il mondo, e da un pranzo comunitario. «Poi la nostra chiesa riprenderà la sua “vita quotidiana”... - conclude padre Elian - Organizziamo attività per bambini e anziani, il doposcuola, il catechismo ed abbiamo anche noi un piccolo coro. Terremo aperta la chiesa tre-quattro giorni alla settimana. Se abbiamo “paura” di questo posto in via Giustizia? Conosciamo le difficoltà, ma noi staremo qui». 

Ultimo aggiornamento: 17:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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